Attenzione dunque tutta rivolta all’energia rinnovabile e il più possibile “autoprodotta”, nel contesto della transizione ecologica, nell’evento ospitato dalla Sala della Cooperazione. Tra i relatori, oltre a Tonina e Rossi, anche Ezio Facchin, assessore alla transizione ecologica e mobilità del Comune di Trento, Laura Cattani (Servizio sostenibilità e transizione ecologica del Comune capoluogo) ed Enrico Franco in veste di moderatore.
La necessità di fare di più, come Italia ma anche come Trentino, è stato il filo conduttore dell’intervento di Tonina. La grande potenza di fuoco delle centrali idroelettriche, affidate ad una guida a partecipazione pubblica attraverso Dolomiti Energia, non è sufficiente per rispondere ad un momento particolarmente critico, aggravato anche dalla mancanza di strategia energetica a livello nazionale e sulla quale il governo Draghi sta cercando di recuperare il tempo perso. “Ecco perché abbiamo promosso l’approvazione di un disegno di legge per semplificare e favorire l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili in Trentino” afferma il vicepresidente. “Norme che dall’inizio di maggio saranno operative: per realizzare un impianto fotovoltaico sulle coperture degli edifici o per quelli installati a terra nelle pertinenze fino a 50 kw di potenza, sarà sufficiente una comunicazione al Comune di riferimento. Una cosa importante. Potrà permetterci di garantire una quota nella produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Ma per fare massa critica servirà un impegno realmente diffuso. “I quattro Bim del Trentino hanno confermato il loro impegno con un contributo ancora da definire per sostenere le iniziative per gli impianti a uso familiare”, aggiunge l’assessore. “Se riusciamo a fare gioco di squadra diventerà tutto più facile. Dalla prossima settimana un impianto fotovoltaico diventa opera libera, inoltre c’è una detrazione fiscale del 50% e stiamo pensando anche a giusti incentivi per le imprese”. In arrivo a maggio il bando promosso dall’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli per impegnare 20 milioni di risorse FESR alla realizzazione di impianti fotovoltaici e di completamento delle reti di teleriscaldamento a biomassa.
Menzionata infine in tempi di siccità l’importanza dell’acqua, “risorsa che diventerà sempre più preziosa e che dovremo fare il possibile per preservare”, conclude Tonina.
A seguire il dibattito gli iscritti all’Ordine dei periti industriali che sono circa 1.100 in provincia. Una categoria, spiega il suo presidente Gabriele Cassietti, che gode di buona salute e vanta professionisti specializzati nell’efficientamento energetico e nella progettazione di impianti
“La nuova legge provinciale sulle rinnovabili e in materia di semplificazione urbanistica - ragiona Cassietti - è certamente un primo passo positivo. Valutiamo ora la portata delle novità, consapevoli che se parliamo di fonti rinnovabili sarà necessario diversificare il più possibile, anche sul nostro territorio, dando continuità alla produzione e creando sistemi di accumulo per immagazzinare l’energia e poterla usare quando serve”.