Le limitazioni imposte dalla pandemia hanno portato alla luce vissuti di disagio diffuso tra tutti i cittadini e specie tra gli adolescenti, che affrontano una fase della vita in cui la transizione dallo stato di bambino a quello di adulto implica, tra le altre cose, la necessità di potersi relazionare e sperimentare nei diversi contesti di vita. Se però, da un lato, sono numerose le ricerche che mettono in guardia sulle ripercussioni a breve e lungo termine che le tante limitazioni a cui gli adolescenti sono stati sottoposti durante la pandemia stanno provocando, è anche vero che la fase del ciclo di vita che questi ragazzi stanno attraversando ha caratteristiche peculiari, che offrono possibilità uniche per ottenere un buon adattamento.
Per indagare quanto tutto ciò abbia inciso sulle abitudini e sulle percezioni degli adolescenti trentini, IPRASE ha deciso di incentrare il focus dell’edizione numero 5 del report di ricerca “Generazione Z” proprio su questi temi.
L’indagine, effettuata su un campione significativo di studenti trentini (quasi mille), ha messo in luce le tante sfide che gli adolescenti trentini hanno dovuto affrontare durante la pandemia, ma anche le tante risorse che sono stati in grado di attivare: capacità di prendersi cura degli altri, di saper rispettare le norme di comportamento e i divieti, di dare il proprio contributo all’interno del contesto familiare e comunitario, sono le risorse che hanno aiutato a fronteggiare al meglio questa difficile sfida della vita.
Nei focus group, dalle testimonianze dei ragazzi emerge “un vissuto di crescita a seguito della pandemia, dovuto ad una maggior riflessione su di sé e sugli altri, stimolata dai lunghi momenti di solitudine trascorsi”. Ciò che colpisce positivamente è il fatto che gli adolescenti hanno affermato di sentirsi più consapevoli di sé stessi, sia in termini di risorse che di limiti, sostenendo inoltre di essere cresciuti mettendo in atto nuove modalità relazionali e di essere più in grado di ascoltare i propri desideri.
Per ciò che concerne le relazioni amicali emerge che “vi è stata una “selezione” delle amicizie vere sulle quali continuare ad investire tempo ed emotività a scapito di quelle occasionali”, mentre nel contesto scolastico le relazioni all’interno delle singole classi hanno avuto traiettorie diverse tra loro, “in alcuni casi si sono indebolite, con la creazione di sottogruppi o la frammentazione del gruppo classe, in altri casi invece si è riusciti a mantenere la coesione di gruppo anche grazie alle piattaforme online”.
Per tutti coloro che intendono approfondire, la ricerca è disponibile in versione integrale sul sito di IPRASE all’indirizzo: https://www.iprase.tn.it/pubblicazioni. Il report è suddiviso in tre parti. La prima si pone l’obiettivo di offrire alcuni brevi spunti teorici sull’adolescenza, coniugandoli con le sfide poste dalla pandemia. La seconda parte presenta la metodologia utilizzata e i risultati della parte quantitativa, ovvero condotta attraverso la compilazione di un questionario da parte di quasi mille studenti trentini. Infine, la terza parte riporta i risultati qualitativi dei 4 incontri e focus group.