Sabato, 20 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1572

L'invito alla Riserva della Biosfera "Alpi Ledrensi e Judicaria" è venuto dal Ministero dell'Ambiente e dall'UNESCO.
LE RISERVE DELLA BIOSFERA UNESCO SI CONFRONTANO OGGI AD EXPO MILANO 2015

In seguito alla formalizzazione del riconoscimento a Riserva della Biosfera, avvenuto il 9 giugno scorso nel corso della 27esima sessione di lavoro del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MAB UNESCO, tenutasi a Parigi dall'8 al 12 giugno, la Riserva della Biosfera UNESCO del Trentino è stata invitata dal Ministero dell'Ambiente e dall'Ufficio UNESCO di Venezia a partecipare alla giornata "Beyond Food Sustainability" che si tiene oggi all'Expo Milano 2015.
Sedici sono le aree europee ambientalmente pregiate che sono state coinvolte nell'iniziativa: per la tematica "sistemi costieri, zone umide e delta" saranno presenti il Delta del Po, la Camargue francese e la Selva Pisana italiana; per i "paesaggi vulnerabili" la Valle del Ticino, la Winerwald austriaca e il Circeo; per la "cooperazione transfrontaliera" l'Italia e la Francia presenteranno rispettivamente le realtà del Monviso e di Queyras: per i "paesaggi unici" l'Italia sarà presente con i paesaggi calcarei delle Dolomiti, mentre la Svizzera presenterà i vigneti a terrazze di Lavaux; per le "reti naturali di vita" l'Italia sarà presente con il Parco nazionale della Sila e la Spagna con il bacino idrografico dell'Urdaibai; per le "sopravvivenze di pratiche e metodi tradizionali" si confronteranno l'Italia con l'Appenino Tosco-emiliano e il Portogallo con la Regione vinicola dell'Alto Douro. Infine, per la tematica "i custodi della biodiversità" sono stati invitati la Provincia autonoma di Trento con la sua Riserva della Biosfera Unesco "Alpi Ledrensi e Judicaria" e la Slovenia con la sua Riserva della Biosfera del Carso Karst/Parco Regionale Škocjanske Jamesi.
Ciascuna riserva ha potuto sinteticamente presentare le proprie caratteristiche peculiari, avvalendosi ognuna anche di un breve video. I funzionari del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia Autonoma di Trento, per quel che riguarda la Riserva della Biosfera "Alpi Ledrensi e Judicaria", hanno presentato un filmato promozionale del proprio territorio, con un focus particolare sulla secolare tradizione agroalimentare della zona, sviluppata ancor oggi in un'ottica di sostenibilità.-
[ Archivio Ufficio Stampa PAT]

La Riserva della Biosfera del Carso/Parco Regionale Škocjanske Jamesi
Copre un'area di 60 mila ettari che comprende il bacino imbrifero del fiume Reka, dai 1967 m del Monte Nevoso (Snežnik), ai 400 m delle grotte di San Canziano (sito UNESCO), nella Slovenia sud-occidentale. Attraverso i suoi numerosi siti archeologici, la Riserva racconta la presenza dell'uomo a partire dal Paleolitico, uno straordinario patrimonio storico-archeologico che si arricchisce di castellieri, castelli, chiese, mulini, terrazzamenti e altre testimonianze culturali. Le varietà di ambienti che caratterizzano l'area favorisce un'elevata varietà floristica, impreziosita da numerose specie endemiche.
La Riserva della Biosfera UNESCO "Alpi Ledrensi e Judicaria"
Dai 3173 m s.l.m. di Cima Tosa, massima elevazione delle Dolomiti di Brenta già dichiarate nel 2009 "Patrimonio naturale dell'Umanità dell'UNESCO", ai 63 m s.l.m. delle acque del Lago di Garda, il più grande lago d'Italia: in linea d'aria sono meno di 30 chilometri, su un'area di 47 mila ettari, che offrono una ricchezza di ambienti naturali e di paesaggi rara a livello alpino ed internazionale. Quello appena riconosciuto dall'UNESCO è un territorio abitato ed utilizzato permanentemente da migliaia di anni, come testimoniano i villaggi su palafitte di Fiavé e di Ledro – iscritti nel 2011 nell'elenco dei "Patrimoni culturali dell'Umanità dell'UNESCO" - ma anche numerosi altri tesori storico-archeologici. Nell'area vivono poco più di 16 mila abitanti, residenti in 10 comuni e distribuiti in decine di villaggi,
Le variazioni climatiche, determinate dalla complessità orografica in un così ristretto intervallo spaziale, comportano la presenza di ben 1.600 specie botaniche (pari al 68% della flora presente nell'intera provincia e ad un quarto di quelle presenti in tutta Italia), di cui 33 rare. Dal punto di vista faunistico la Riserva coincide con uno dei più importanti corridoi delle Alpi per i grandi carnivori (orso, lince, lupo) nonché per i flussi migratori autunnali di avifauna, come testimonia la stazione permanente del MUSE di rilevamento dei migratori localizzata presso la Bocca di Casét.
La Riserva della Biosfera "Alpi ledrensi e Judicaria" si pone quindi anche come collegamento fra le aree protette prealpine (Parco Alto Garda Bresciano) e i parchi alpini quali il Parco Naturale Adamello-Brenta, il Parco dell'Adamello, il Parco Nazionale dello Stelvio e quello adiacente dell'Engadina, in Svizzera: un corridoio verde dalle colline pedemontane gardesane al cuore delle Alpi.
Tra i beni ambientali di particolare pregio, numerosi dei quali siti della Rete Natura 2000, si possono evidenziare le Dolomiti di Brenta (ZSC e ZPS), la cascata del Varone, le forre del Ponale, del Limarò e dell'Ampola, le zone umide di Fiavé (ZSC), della Val Lomasona (ZSC) e del lago d'Ampola (ZSC), i laghi di Ledro e di Tenno (ma pure le sponde di Molveno, a nord-est e del Garda, a sud-est) e ancora le praterie fiorite del Brenta meridionale, del crinale Pichea-Rocchetta (ZSC e ZPS) e dei monti Tremalzo e Tombea (ZSC), al confine con il Parco dell'Alto Garda Bresciano: luoghi ricchi di una natura molto varia che ospitano anche le testimonianze della Prima Guerra mondiale, quando sui crinali passava il confine tra Italia ed Austria.
È un paesaggio complesso, quello delle "Alpi Ledrensi e Judicaria", frutto dell'interazione millenaria dell'uomo con la natura, dove pascoli, terrazzamenti, muri a secco, siepi, filari e borghi rurali si alternano ad estesi boschi, che coprono la maggior parte della Riserva. Un territorio caratterizzato da un'agricoltura vivace e diversificata che annovera numerosi prodotti tipici locali quali i marroni di Pranzo, le noci del Bléggio, le patate delle Giudicarie esteriori, il mais "Nostrano di Storo", l'"Olio extravergine di oliva DOP Garda Trentino" (estratto dai frutti di olivi che qui sfiorano la massima latitudine mondiale della loro coltivazione permanente, il 46' parallelo); i sapori si arricchiscono con la "carne salàda" di Tenno, con la "Spressa delle Giudicarie DOP" (formaggio semigrasso a pasta semidura) e con la "ciuìga" del Banale, un tipico insaccato di carne e rape, presidio Slow Food. Fra i vini si annoverano il Kerner delle Dolomiti IGT e il Muller Thurgau Trentino DOC prodotti dalla Cantina di Toblino con uve provenienti dal Bleggio e dal Banale, il Sasèra, il Créa, La Préa, il Loré, il Gère prodotti dall'Agraria di Riva del Garda da uve coltivate sui terrazzamenti di Tenno, affacciati sul Lago di Garda.
Un tessuto agricolo e rurale arricchito da castelli, fortificazioni, chiese, palazzi e borghi tra i quali spiccano per valore architettonico e paesaggistico i primi tre borghi trentini inseriti nel club dei "Borghi più belli d'Italia": Canale, Rango e San Lorenzo. Il più rappresentativo fra i castelli è quello di Sténico, nell'omonimo paese, sede secolare del capitano vescovile delle Giudicarie, il territorio di frontiera tra il Tirolo e la Lombardia. Caratteri distintivi dell'area sono pure i cosiddetti "usi civici", cioè l'uso sociale dei beni ambientali come l'acqua ed il bosco, condotto attraverso regole secolari ed il protagonismo dei capifamiglia. E la diffusione del movimento cooperativo, qui nato in Trentino alla fine dell'800. Ancora oggi la gran parte del patrimonio silvo-pastorale e delle attività economiche sono gestite attraverso forme consorziate ed è straordinariamente diffuso l'associazionismo, a garanzia di partecipazione alla vita comunitaria. Le attività economiche prevalenti sono quelle dell'agricoltura, dell'allevamento, dell'artigianato e del turismo, concentrato in particolare attorno al lago di Ledro ed alle terme di Comano. La pressione antropica è relativamente modesta e non mancano problemi riguardanti la gestione degli allevamenti, concentrati in pochi luoghi. Il riconoscimento dell'UNESCO vuole essere anche uno stimolo al miglioramento continuo nella gestione del territorio ed alla ricerca di soluzioni rispettose dei valori ambientali.
Le affinità culturali e ambientali delle due Riserve della Biosfera
I due territori (Riserva della Biosfera del Carso e Alpi Ledrensi e Judicaria) condividono numerose peculiarità culturali e naturalistiche: la presenza di importanti siti archeologici (le palafitte di Molina e Fiavé, patrimonio culturale UNESCO); il paesaggio rurale (terrazzamenti, chiese e castelli); la varietà ambientale, con particolare riferimento alla presenza di numerose specie floristiche endemiche. Inoltre alcuni degli esemplari di orso portati in Trentino e rilasciati nel Parco Naturale Adamello Brenta nell'ambito del progetto di reintroduzione Life Ursus, provenivano dal Parco Regionale Škocjanske Jamesi ed in particolare dalla zona del Monte Nevoso. Il Parco in oggetto, inoltre, intrattiene tutt'ora rapporti con il Parco Naturale Adamello Brenta. (m.n.)
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