Giovedì, 06 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2655

La presentazione domani, venerdì 7 settembre, alle ore 17.30, a Pergine Valsugana, Teatro Don Bosco
LE INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELLA CHIESA PARROCCHIALE

I risultati preliminari delle indagini archeologiche condotte nella chiesa parrocchiale di Pergine Valsugana saranno presentati, nel corso di un incontro aperto al pubblico, domani, venerdì 7 settembre, alle ore 17.30, presso il Teatro Don Bosco. "Le chiese sotto la chiesa: lo scavo archeologico alla Natività di Maria di Pergine" è il titolo dell'intervento che sarà tenuto da Nicoletta Pisu, archeologa della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento, e Italo Bettinardi di ArcheoRes, Venezia. La relazione archeologica sarà preceduta da una breve presentazione storica di don Remo Vanzetta, parroco di Pergine, sulla costruzione della chiesa cinquecentesca e sul suo significato di chiesa pievana. Le ricerche effettuate stanno dando un notevole contributo per ricostruire una storia dell'antica chiesa pievana di S. Maria, finora totalmente ignota.-

Nel 2011 in occasione dei lavori di restauro e risanamento della chiesa parrocchiale, sono state individuate delle strutture di interesse archeologico che hanno portato alla prosecuzione delle indagini da parte della Soprintendenza con l'apertura di un grande sondaggio nella navata centrale della chiesa. Gli archeologi hanno quindi potuto documentare almeno tre chiese più antiche dell'attuale che, nelle sue forme architettoniche, risale al XVI secolo, anche se interessata da lavori di ristrutturazione interna successivi, fino al secolo scorso.
La chiesa più antica potrebbe coincidere con quella documentata nel 1183; la seconda sarebbe stata rifatta fra la fine del XIII e il XIV secolo; la terza alla fine del XIV o inizio XV secolo. Queste fasi saranno illustrate con l'ausilio di foto da scavo e ricostruzioni grafiche.
Di queste chiese rimangono muri, pavimenti, tombe: nella terza, prima di essere completata, viene fusa anche la campana, di cui resta la fossa di fusione. Alcuni reperti permettono l'inquadramento cronologico, in particolare 7 monete trovate in strati diversi. Elementi importanti per gettare nuova luce su un passato ancora poco noto.

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