Giovedì, 24 Ottobre 2013 - 02:00 Comunicato 3019

Approvato dalla Giunta provinciale, il progetto prevede l'utilizzo di due lavoratori delle liste di mobilità
LAVORI SOCIALMENTE UTILI IN TRIBUNALE PROROGATI DI ALTRI 12 MESI

Su proposta del suo Presidente, la Giunta provinciale ha oggi approvato il progetto di lavori socialmente utili presentato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, che prevede l'utilizzo per dodici mesi presso gli Uffici Giudiziari di Trento di due lavoratori iscritti nel liste di mobilità e percettori dell'indennità di mobilità.-

Il provvedimento approvato oggi non fa altro che replicare l'esperienza già effettuata nell'anno 2012-2013 e che scadrà il prossimo 4 novembre 2013, quando si renderà necessario procedere con una nuova selezione pubblica. I lavoratori utilizzati saranno impegnati per un orario settimanale non inferiore alle 20 ore e non superiore alle 8 ore giornaliere. Spetterà all'Agenzia del Lavoro selezionare i lavoratori, provvedere al pagamento dell'eventuale importo integrativo, nel limite massimo annuo di 2.400 euro per ciascun lavoratore al lordo delle ritenute fiscali e attivare le idonee coperture assicurative contro gli infortuni e le malattie professionali e per la responsabilità civile verso terzi.
I lavoratori verranno scelti seguendo questi criteri: dovranno essere lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e percettori della corrispondente indennità; non dovranno essere titolari di altri redditi da lavoro autonomo; dovranno possedere la licenza di istruzione secondaria di secondo grado e avere una conoscenza di base dell'uso del PC. La precedenza nell'assegnazione del lavoro presso il Tribunale terrà conto della residenza nel Comune di Trento, del godimento del beneficio economico per un periodo coincidente o superiore alla durata del progetto (dodici mesi); del maggior carico familiare e della maggior età anagrafica.
Comunque l'assegnazione presso il Tribunale di lavoratori impegnati in attività socialmente utili non comporterà l'instaurazione di un rapporto di lavoro, ma nemmeno la sospensione o la cancellazione dalle liste di mobilità.
(m.n.) -