Giovedì, 21 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1855

Uno studio del Servizio Statistica della Provincia
LA STRUTTURA PRODUTTIVA E OCCUPAZIONALE A LIVELLO TERRITORIALE

Il Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento presenta uno studio approfondito sulla struttura produttiva e occupazionale del Trentino a livello territoriale e ne elabora le dinamiche per gli ultimi 3 anni disponibili. I dati, riferiti al 2009 (ultimo anno reso disponibile dall'Istat) sono ricavati dal Registro Statistico delle unità locali (ASIA UL) predisposto dall'Istat. Il Registro delle unità locali comprende tutte le unità economiche attive in Trentino, incluse le unità che non hanno l'obbligo di iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio, come le professioni ordinistiche e non.-

In tal senso ASIA UL può essere considerato un universo completo delle unità locali delle imprese, escluse le aziende agricole e le unità economiche del settore pubblico. Trattandosi di unità locali, i dati comprendono inoltre anche le unità produttive di imprese con sede amministrativa localizzata in altre regioni.
La disponibilità di questi dati, che di norma vengono raccolti ogni dieci anni in occasione dei Censimenti generali, riveste un'importanza strategica perché consente di ottenere una fotografia del sistema produttivo locale e permette di monitorare la dinamica del mercato del lavoro dalla parte delle imprese e quindi della domanda, con il dettaglio territoriale comunale.
Nel 2009 (ultimo dato reso disponibile dall'Istat) le unità locali attive nell'industria e nei servizi privati risultano poco più di 45.000 e occupano complessivamente circa 179.300 addetti. L'87,5% appartiene ad imprese con meno di 10 addetti e impiega il 45,4% dell'occupazione totale. Rilevante appare anche la quota di occupati in imprese con oltre 200 addetti, complessivamente pari al 17,9%. Si tratta per lo più di unità locali di grandi organizzazioni produttive con sede al di fuori dei confini provinciali, come ad esempio Poste Italiane, Telecom, Trenitalia, o grandi gruppi bancari, come Unicredit, che hanno numerose filiali e sportelli nella provincia di Trento, così come nel resto d'Italia.
A livello settoriale, quasi tre quarti delle unità locali e dell'occupazione sono assorbiti dal macrocomparto dei servizi privati, che include le attività svolte dalle imprese del commercio, dei trasporti, delle attività alberghiere e dei pubblici esercizi, dei servizi professionali e dei servizi finanziari, nonché tutte quelle attività riferibili ai servizi alla persona. Il 16,3% delle unità locali complessive è costituito da unità produttive dedite all'attività edile ed all'attività legata all'impiantistica, settore dove risulta particolarmente rilevante l'impresa individuale. Relativamente minore risulta il numero delle unità produttive dell'industria, caratterizzate per converso da una più elevata concentrazione in termini occupazionali e da una dimensione media di impresa maggiore.
Il confronto della dimensione media delle unità locali trentine con il livello nazionale e la ripartizione Nord Est mostra, in generale, un livello dimensionale mediamente più elevato delle unità locali in provincia di Trento. Solo nell'industria in senso stretto la dimensione media delle unità locali in Trentino risulta inferiore alla dimensione media dell'apparato manifatturiero del Nord Est. La rilevanza economica del comparto delle costruzioni per la provincia di Trento viene confermata anche dalle statistiche sull'occupazione media, in Trentino pari a 3,3 addetti per unità contro i 2,8 e i 3,0 addetti rispettivamente del Nord Est e dell'Italia. Situazione analoga anche per il comparto dei servizi tradizionali e professionali che rilevano anch'essi una dimensione media più elevata nella provincia di Trento rispetto alle altre aree del Paese.
L'elaborazione dei dati per Comunità di Valle evidenzia la concentrazione delle unità produttive nelle aree di fondovalle e nelle zone tradizionalmente vocate ad attività industriali e artigianali. In particolare, i territori della Val d'Adige, dell'Alto Garda e Ledro e della Comunità della Vallagarina assorbono da soli poco meno del 54% dell'occupazione complessiva e si confermano in tal senso aree che attraggono forza lavoro. All'estremo opposto si collocano le Comunità della Paganella, della Valle dei Laghi e degli Altipiani Cimbri che presentano un peso relativamente molto contenuto sia in termini di unità locali, che di occupati.
L'analisi dinamica delle informazioni (2007-2009) evidenzia che il sistema produttivo nel suo complesso nel periodo congiunturalmente più difficile ha sostanzialmente retto l'onda d'urto, mantenendo invariata l'occupazione. Sicuramente la crisi è stata più impattante per il settore manifatturiero e per l'edilizia, che nel triennio considerato hanno perso consistenza e hanno espulso manodopera. Per converso, il settore dei servizi ha in qualche modo assorbito le difficoltà occupazionali del sistema produttivo industriale, contribuendo a bilanciare la situazione generale. Nello specifico, a livello provinciale la variazione complessiva delle unità locali tra il 2007 e il 2009 evidenzia una situazione di sostanziale stabilità (-0,2%). L'analisi per macrosettore mostra, peraltro, una variabilità più diffusa: si passa dal -6,2% dell'industria al -3,2% delle costruzioni, al -1,2% del commercio, trasporti e pubblici esercizi e al +4,0% dei servizi professionali, finanziari e dei servizi alla persona.
Anche sul fronte occupazionale tra il 2007 e il 2009 non ci sono state a livello provinciale variazioni sensibili del numero di persone occupate (+0,1%), segno che le perdite di manodopera in alcuni settori sono state assorbite da altri settori.
Se si analizza il dato per Comunità di Valle, si possono notare andamenti diversificati, come nella Valle di Cembra e nella Valle dei Laghi dove si registra una diminuzione degli addetti rispettivamente del -3,0% e del -3,1%. Per converso, nelle Comunità della Valsugana e Tesino e dell'Alta Valsugana e Bernstol la variazione degli addetti risulta positiva e pari rispettivamente al 3,0% e al 2,3%.
Analizzando i dati degli addetti per singolo macrosettore, è possibile confermare, sia nell'industria (-6,5%) che nelle costruzioni (-5,8%), le variazioni negative riscontrate per la dinamica della unità locali. Per il commercio, i trasporti, le attività alberghiere e dei pubblici esercizi e per i servizi professionali, finanziari e i servizi alla persona la dinamica appare invece positiva e rispettivamente pari allo 0,4% e 8,4%.

La pubblicazione è disponibile sul sito del Servizio Statistica della P.A.T. all'indirizzo: www.statistica.provincia.tn.it.
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