Giovedì, 31 Maggio 2012 - 02:00 Comunicato 1506

Dibattito alla 'Tenda aperta' in Piazza Duomo a Trento
LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN TRENTINO

Similitudini e differenze tra l'impianto ‘Fornero' della riforma sugli ammortizzatori sociali, approvato oggi dal Senato, e le linee di indirizzo della Provincia di Trento verso l'attuazione della delega: questi i temi al centro della conversazione sotto la 'Tenda aperta ' in piazza Duomo. A parlarne: Michele Colasanto, presidente dell'Agenzia del lavoro di Trento; Lorenzo Pomini, segretario provinciale CISL; Franco Ianeselli, segretario provinciale CGIL; Paolo Ferrari, UIL del Trentino; Gianni Anichini vicedirettore Confindustria Trento e Adriano Chinellato (Ebat artigiani).-

"Una delle principali novità della riforma degli ammortizzatori sociali è una diversa flessibilità del mercato del lavoro – ha esordito Colasanto – la riforma degli ammortizzatori sociali in Trentino, in attesa della delega, non è lontanissima dall'impianto ‘Fornero'. Un esempio su tutti è il trattamento in modo egualitario di tutte le indennità di ammortizzatori sociali, anche di quelli in deroga. Le differenze invece sono sul piano del miglioramento in Trentino: in primis le risorse pubbliche sono destinate a tutte le imprese piccole o grandi, con enti bilaterali e con sostegni pubblici di tipo fiscale e promozionale. Inoltre a livello locale è data molta importanza alle politiche attive del lavoro".
Per il vicedirettore di Confindustria Trento Gianni Anichini "l'obiettivo fondamentale è trovare un sistema equilibrato di ammortizzatori sociali per garantire l'inclusione a tutti i livelli. Perché uno dei problemi principali oggi è quello della conservazione del posto di lavoro, anche se in Trentino, il grado di disoccupazione è ancora a livelli mediamente bassi (4,5%) Da un anno stiamo lavorando alla delega sugli ammortizzatori e sono fiducioso che possa arrrivare a buon fine".
Lorenzo Pomini (Cisl) è intervenuto sottolineando che "la riforma delle pensioni, se la Camera confermerà quanto approvato in Senato, ci consegnerà un futuro in cui si lavorerà di più, dove anche le crisi aziendali dovranno essere affrontate in altro modo. Con la riforma si pongono anche nuove sfide alle parti sociali. Il fatto di dover lavorare di più comporterà anche il fatto di trattenere i lavoratori in età avanzata e credo che il modello tedesco sia il più adeguato ad affrontare il problema, così come è importante oggi avere fondi di previdenza complementari."
Sempre sul versante delle parti sociali la posizione di Franco Ianeselli (Cgil) è che "il sostegno al reddito accompagnato da ammortizzatori sociali vada considerato un contributo al miglioramento del tessuto economico, e non assistenzialismo. La spesa in Provincia di Trento per le politiche attive e passive del lavoro è più simile - rispetto al resto d'Italia - a quella dell'Europa del Nord. Se viene accordata l'autonomia integrale dovremo ragionare su quali settori selezionare e dove allocare risorse. Un ragionamento che andrà fatto con i Centri dell'impiego come fanno in Germania".
Paolo Ferrari (Uil) ha affermato che "per la prima volta dopo anni di liti i sindacati in Trentino hanno ricomposto una piattaforma unitaria". Anche per la Uil del Trentino il modello tedesco è, in buona sostanza, valido perché "è un sindacato partecipativo che fa assumere responsabilità ai lavoratori e che come nel caso della Volkswagen, funziona bene".
Adriano Chinellato dell'Ente bilaterale dell'associazione artigiani (Ebat) ha sottolineato che dal suo osservatorio la nuova riforma avrebbe peggiorato le già esistenti misure di ammortizzatori sociali. "Per noi è di fatto una ‘controriforma' del mercato del lavoro perché è un intervento di espulsione dal mondo del lavoro e non di accompagnamento durante la fase di crisi".

Si ricorda che per seguire e partecipare alla manifestazione, contribuendo alla discussione online degli eventi e delle giornate del Festival, l'hashtag ufficiale è #festivaleconomia -