Martedì, 13 Marzo 2012 - 02:00 Comunicato 646

L'assessore Lia Giovanazzi Beltrami ieri sera a Caldes all'incontro "Intorno alla donna"
LA CONVIVENZA? UN TEMA SUL QUALE ANCHE LE COMUNITÀ POSSONO FARE RETE

Le Comunità possono fare rete tra loro anche partendo dai temi della solidarietà e della convivenza. Lo dimostra il partecipato incontro che si è tenuto ieri sera a Caldes, sesto appuntamento del ciclo "Intorno alla donna", dodici conferenze promosse dalla Comunità della Valle di Sole e da 12 Comuni della valle, partner il locale Coordinamento delle Biblioteche, in occasione del mese di marzo dedicato alla donna. Alla serata, ospitata dalla Scuola elementare di Caldes, di fronte ad una nutrita presenza di donne e uomini, della Valle di Sole ma anche della vicina Valle di Non, l'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami.-

E' dalle donne e attorno ad esse che la convivenza - quella tra gruppi etnici e fedi religiose diverse, intergenerazionale, tra sani e malati, tra vicini di casa, tra generi - trova energie e disponibilità personali e collettive capaci di affermarsi nelle comunità e tra comunità. Per le donne si tratta - come ha affermato Mariapia Malanotti, vicesindaco di Caldes, aprendo la serata - "si tratta di esserci per gli altri e con gli altri, soprattutto in un tempo, come quello attuale, in cui sembra imporsi un individualismo crescente". Ma convivenza intesa anche come valore aggiunto consegnato alle varie componenti di una società, e convivenza - come ha testimoniato l'intervento di Catia Nardelli, assessore della Comunità Valle di Sole alle pari opportunità - che nasce dalla parità di diritti. In sala, a rendere visibile e concreto un dialogo possibile su questi temi tra le Comunità di valle anche l'assessore della Comunità della Valle di Non Carmen Noldin (associazionismo, Distretto famiglia, solidarietà e volontariato le sue competenze), per la quale "è importante creare una forte rete territoriale tra donne e istituzioni".

Di pari opportunità ha parlato anche l'assessore Lia Giovanazzi Beltrami - "Non è solo questione di donne ma un mezzo per vivere meglio, in modo complementare, le dimensioni uomo-donna" - così come il Piano per la convivenza "è uno strumento utile per accrescere la coesione sociale e valorizzare le differenze, posto che ognuno dev'essere orgoglioso di ciò che è". Un principio, questo, riconducibile alle riflessioni di don Tonino Bello, dal quale l'assessore ha mutuato anche il concetto di solidarietà, intesa come "un modo per rendere l'altro protagonista di scambio e per costruire comunità sulla base di un rapporto di collaborazione".
Il Trentino - ha poi ricordato Lia Giovanazzi Beltrami - ha 500 missionari nel mondo, uno ogni mille abitanti, una percentuale unica in Europa; sono testimoni e divulgatori in aree spesso tormentate di cosa significhi concretamente praticare la costruzione della convivenza, un obiettivo raggiungibile stringendo alleanze con le donne, soggetti protagonisti di un riscatto che coinvolge tutta la comunità di appartenenza. Come le donne rurali dell'Africa, ad esempio, di cui Beltrami ha parlato il 6 marzo scorso all'Onu, in occasione della riunione della Csw56, la Commissione dell'Onu sulla condizione delle donne nel mondo, presentando le iniziative della Provincia autonoma di Trento e della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto proprio a sostegno delle donne rurali africane.
"La nostra terra - ha concluso l'assessore - è solida e sa dare tanto, grazie alle 270 associazioni di solidarietà del Trentino, una presenza che spiega perchè qui si riesce a dare alla convivenza un significato vero, che tocca le vite delle persone nel loro intimo e nella loro dimensione comunitaria".
Annotazione finale per la poesia "La bambola" letta da Giovanna e per il Coro parrocchiale di Caldes, che quest'anno celebra i 150 anni di vita.

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