Sabato, 02 Giugno 2018 - 11:31 Comunicato 1293

L’intelligenza artificiale e il potere di previsioni sempre più economiche

Le previsioni, grazie al l’intelligenza artificiale, sono sempre più economiche e attendibili. Nonostante ciò, le capacità di giudizio dell’essere umano al momento rimangono imprescindibili.
Alle 10, nella Facoltà di Giurisprudenza, Avi Goldfarb, docente di Marketing all’Università di Toronto, esperto di tecnologia citato nei rapporti della Casa Bianca e della Commissione Europea, oltre che dai maggiori quotidiani economici internazionali, ha esplorato le prospettive dell’AI, stimolato da Massimo Zancanaro, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler.

La prima suggestione dell’accademico canadese è stata l’immagine di C-3PO, il robot di Star Wars. “Era sicuramente una macchina molto simile all’uomo. Sappiate però che non ha niente a che vedere con le tecnologie di intelligenza artificiale che maneggiamo nel 2018. Quello che abbiamo tra le mani oggi non è altro che tecnologia di previsione, diventata sempre più precisa e più economica”.

Goldfarb ha poi fatto un salto indietro nel tempo, fino al 1995, anno emozionante per la tecnologia a causa della nascita di Internet come lo conosciamo adesso. “Nei successivi tre anni si è smesso di parlare di nuove tecnologie e si è passati a discutere di nuova economia legata a questa invenzione”. 

L’intelligenza artificiale va quindi analizzata da una prospettiva economica. Cosa fanno i computer oggi? Ha chiesto lo studioso all’aula magna di Giurisprudenza. “Rendono qualcosa più economico e questo qualcosa è l’aritmetica. In passato i contabili non facevano altro che fare calcoli con colonne infinite di numeri. Oggi non lo fanno più perché i computer li sostituiscono in modo economico, ma questo non significa che i contabili siano scomparsi. Hanno solo un’altra mansione”. 

Il cuore della rivoluzione dell’intelligenza artificiale è quindi che il prezzo delle previsioni è diminuito. “Già oggi il concetto di previsione coinvolge molti campi della nostra vita; le assicurazioni, le diagnosi, la classificazione degli oggetti. Man mano che le previsioni costeranno meno, si espanderà il range delle situazioni che possono ricorrervi come input per riempire i buchi di informazioni mancanti”. 

Ciò che le macchine ancora non possono fare è prendere le decisioni. “Il processo decisionale è ovunque. Con le previsioni sempre più economiche, la capacità di interpretare i dati, il giudizio, la valutazione, il soppesare pro e contro delle situazioni, capendo cosa conta davvero, diventa una skill fondamentale”. Ecco allora la lista dei lavori del futuro, raggruppabili in tre classi: persone che costruiscono e capiscono l’intelligenza artificiale, tipo ingegneri, persone che sappiano dire alle macchine cosa fare, che si occupino della fase di giudizio e, infine, persone brave in cose che gli umani fanno meglio delle macchine, ad esempio gli sport professionistici. L’intrattenimento, in generale, sarà un ambito che rimarrà in mano agli umani.

Parlando di occupazione, nelle aziende, ha evidenziato Goldfarb, si decide cosa l’automazione può fare in modo efficiente e solo in quegli ambiti si sostituiscono le persone con la tecnologia, ma ci sono processi che non possono essere lasciati in mano ai computer. Allo stesso modo, nonostante l’intelligenza artificiale, ci sono molte situazioni che tamponano le cattive previsioni, basti pensare alle sale lounge in aeroporto. Se uno sapesse calcolare perfettamente i tempi di viaggio, quello spazio sarebbe inutile, così come non servirebbe il servizio restituzione di Amazon. “Scendiamo a un sacco di compromessi a causa dell’incertezza. Una macchina che tolga quest’incertezza sarebbe molto utile, ma per averla tutto dipenderà da quanto e da quanto velocemente diminuirà il prezzo delle previsioni”, ha concluso.

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