Domenica, 26 Maggio 2024 - 14:59 Comunicato 1388

L’importanza delle cooperative per affrontare le sfide di un mondo musicale in continua evoluzione

Sono oltre 43mila le persone che oggi in Italia vivono, o provano a farlo, di musica per un settore decisamente in salute ma che nello stesso tempo si trova davanti a diverse problematiche, in un contesto in continuo e vorticoso cambiamento. Partendo da questa prospettiva una sfida è quella lanciata, anche nel nostro Paese, dal modello cooperativo all’industria discografica. Se ne è parlato questa mattina al Festival dell’Economia di Trento nell’incontro “Etica ed economia del business musicale” che ha coinvolto Francesca Martinelli, direttrice Fondazione Centro Studi Doc, Andrea Ponzoni, ceo Freecom Hub e Omar Pedrini, una figura importante del rock italiano prima con la band dei Timoria e poi nelle vesti di cantautore e autore televisivo.
Etica ed economia del business musicale. La strada cooperativa Nella foto: Andrea PONZONI; Francesca MARTINELLI. [ Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Proprio Francesca Martinelli ha illustrato una realtà importante come quella di Retedoc un network che coinvolge migliaia di protagonisti in nove società, una fondazione, un giro d’affari di ottanta milioni di euro nel 2023, novemila soci e con ben ventinove filiali in tutta Italia: “Dal 1990 - ha detto Martinelli -  gestiamo la nostra attività in cooperativa per fare rete. Abbiamo realizzato strumenti innovativi per ottenere più vantaggi e tutele. Ci prendiamo cura gli uni degli altri e, insieme, dei nostri clienti”. La direttrice della Fondazione Centro Studi Doc ha ricordato come “Durante la pandemia lo stop che è stato imposto ha costretto molti musicisti a interrompere il loro lavoro e  ha scoperchiato il vaso di Pandora delle difficoltà di questo settore, mettendo in luce una serie di limiti e di criticità. La pandemia è stata superata e i numeri sono in crescita, ma rimangono delle criticità soprattutto per le realtà piccole e indipendenti che competono in un settore dominato dalle multinazionali e che si basa su un successo immediato”. Un’alternativa valida è quella delle cooperative: “Il rapporto tra cooperative e spettacolo – ha sottolineato - non è nuovo e oggi la grande maggioranza degli operatori dello spettacolo lavora in cooperativa, soprattutto i tecnici. Il modello cooperativo è stato scelto per mantenere una certa autonomia nella gestione della propria attività come soci e allo stesso tempo accedere a determinate tutele (malattia, disoccupazione, maternità, infortuni) come dipendenti della cooperativa”.

Ospite di rilievo del talk il rocker Omar Pedrini che ha raccontato la sua esperienza con i Timoria: “Già quando ho iniziato da ragazzo senza esperienza, con i Timoria ci rendevamo conto di quanto mancassero degli appoggi nella gestione. Solo dopo quattro anni mi resi conto, per fare un esempio, come i diritti Siae arrivassero già tassati e ci pagavo le tasse due volte”. Nella sua testimonianza Pedrini ha raccontato come grazie al consiglio di un’amica i Timoria entrarono nel mondo delle cooperative. “Ai tempi eravamo tra i primi tre gruppi italiani come volume d’affari e anche noi grandi potevamo aver bisogno di una cooperativa a dispetto di quello che si pensava, cioè che la cooperativa fosse per i piccoli e i cosiddetti big avessero tutti una partita Iva o una società”. Una strada che il musicista bresciano invita a percorrere: “Consiglio questo tipo di formula perché aiuta la gestione dalla A alla Z di tutto il lavoro dell’artista. Altrimenti sei assediato dalla paura di sbagliare, di prendere delle multe. Oggi do lavoro a otto persone e devo tutelare anche la sicurezza. La cooperativa in un attimo ha risolto tutte queste mie problematiche: sicurezza, tasse, organizzazione”. Omar Pedrini ha sottolineato come: “Sapere che parte dei miei proventi vanno a finire in una cooperativa che si occupa anche degli ultimi è una cosa molto bella eticamente e poi anch’io in futuro non potrò più fare cento serate all’anno e mantenermi. Bisogna quindi pensare che con le cooperative garantisci maggiore sicurezza, trasparenza e limpidità di rapporto con lo Stato per tasse e diritti di chi si esibisce con te, senza dimenticare l’assistenza legale”.

(fds)


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