Venerdì, 03 Giugno 2016 - 13:49 Comunicato 1133

L’esperienza delle città della cultura: percorsi di cambiamento tra passato e futuro

Oltre cento persone hanno partecipato questa mattina all'incontro "L'esperienza delle città della cultura" organizzato dal Centro OCSE-LEED di Trento nell'ambito dell'undicesima edizione del Festival dell'Economia. Gli interventi culturali possono essere stimolo per trasformazioni sociali e crescita economica: fattori centrali sono però la partecipazione della cittadinanza, la progettazione collettiva, la capacità di ripensare la città e immaginare in modo condiviso le prospettive di evoluzione futura.

Incontro affollato quello organizzato questa mattina dal Centro OCSE-LEED di Trento sul valore della cultura come stimolo per trasformazioni sociali e crescita economica. Il luogo protagonista degli interventi è stata “la città”, che rappresenta un giacimento importante di cultura e di culture, che offre un patrimonio materiale e immateriale che può essere valorizzato per far crescere territorio e cittadini.

Lucio Argano, docente di progettazione e gestione culturale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università degli Studi Roma Tre; Claudio Bocci, direttore di Federculture, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Servizio Pubblico della Cultura e Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, hanno sottolineato da diversi angoli visuali l’enorme potenziale che gli investimenti culturali possono avere nello sviluppo della città.

Le città candidate a Capitale europea della Cultura, dei Giovani e dell’Innovazione, e con loro le Città capitali italiane della Cultura rappresentano ormai un vero e proprio movimento, e concorrono a delineare un chiaro percorso di cambiamento, evoluzione e rigenerazione dei luoghi. Allo stesso modo, la progettazione e la realizzazione di festival che coinvolgono città e cittadini in riflessioni rispetto alle nuove sfide della contemporaneità possono attivare meccanismi di progettazione partecipata e di rigenerazione urbana.

Il candidarsi ad essere Capitale europea della Cultura o decidere investimenti ampi nella dimensione culturale sono elementi che possono contribuire alla crescita dell’individuo e della collettività, se i percorsi proposti non si limitano ad essere una sommatoria di eventi, ma al contrario divengono stimolo per una progettazione condivisa e per ripensare la comunità e la città: tutti i cittadini devono essere responsabilizzati, invitati a partecipare e a immaginare quali cambiamenti possono rendere migliore la città in cui vivono e risiedono. Le città sono organismi viventi, devono essere coltivate con cura e passione, altrimenti appassiscono: immaginare, progettare e realizzare collettivamente eventi culturali determina il nascere di luoghi di interazione, in cui le comunità possono incontrarsi e costruire reti virtuose di relazioni sociali, definendo intelligenze collettive che rappresentano motori di sviluppo economico, oltre che sociale. 



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