
Interessanti i racconti di Monsignor Nunzio Galantino delle sue esperienze a Cassano allo Jonio (dove è stato vescovo dal 2012 al 2015), “una terra splendida, umiliata e sfregiata anche da scelte non fatte e leggi mai emanate che vanno contro la giustizia. Lì anche quello che è un tuo diritto lo ottieni solo per piacere, e pagando”. Galantino ha parlato del tema legalità-giustizia, affermando che non sempre tutto ciò che è legale è anche giusto.
L’ecclesiastico ha paragonato quanto visto nello Zaire (ora si chiama Congo) con quello che sta succedendo adesso nel nostro mondo. “Quando i belgi finirono di colonizzare lo stato africano se andarono lasciando le strade che agli africani non servivano più. Le attuali delocalizzazioni di imprese sono la stessa cosa: ho visto aziende venire al sud, prendere contributi e andarsene lasciando gli abitanti del posto senza niente in mano. Certi meccanismi purtroppo si ripetono ancora oggi”.
“Non esistono però denaro o ricchezze buone o cattive - ha proseguito Galantino - sono le scelte, gli obiettivi e le qualità dei progetti che si mettono in campo con quel denaro ad essere positive o negative. Oggi c’è sempre più gente che investe in società che rispettano l’ambiente, società che hanno a cuore l’impatto sociale e che hanno una governance trasparente, ma ci sono anche coloro a cui questo non interessa. Vanno fatte scelte consapevoli: sosteniamo in maniera aperta investimenti finanziari puliti, alla stessa maniera delle energie pulite”.
In chiusura ha specificato il suo ruolo all’interno Apsa: conservare e incrementare il patrimonio della Sede apostolica, sostenendo la missione di Papa Francesco attraverso le strutture delle curie romane e facendo fruttare il patrimonio, nel rispetto delle leggi.