«Un grande grazie a tutte le persone che lavorano in questa struttura e che si dedicano alla cura di coloro che qui si rivolgono per i loro problemi di salute – ha affermato nel corso dell’incontro l’assessore alla salute Mario Tonina –. La mia riconoscenza va a tutti voi per quanto fate e per quanto avete fatto durante la pandemia da covid. Ho voluto visitare le strutture sanitarie del Trentino, con l’intenzione di incontrare il personale dell’Azienda sanitaria e raccogliere dalla viva voce degli operatori la realtà del lavoro sul campo, con le sue problematiche ma anche con gli aspetti positivi che l’attività sanitaria può dare a livello umano e professionale perché sono convinto che è anche attraverso momenti come questi si può trovare il modo per crescere ulteriormente. Questo è il penultimo appuntamento, sono stati incontri molto proficui e costruttivi e, oltre ai punti di attenzione, che saranno inseriti nella mia agenda delle priorità, ho trovato anche molti aspetti positivi, molte eccellenze che collocano la sanità trentina a ottimi livelli nel panorama nazionale. Ho voluto iniziare il mio mandato ascoltando, perché ho bisogno di capire ora mi aspetto che i ruoli apicali presidino la parte tecnica e io, per parte mia ricoprirò il ruolo politico che mi spetta e insieme garantiremo al nostro capitale umano i migliori ambienti e strutture in cui operare».
L’incontro al Santa Maria del Carmine, oltre a un momento di confronto con gli operatori dell’ospedale e il territorio, è stata l’occasione per illustrare quanto fatto per recuperare i livelli di attività del pre-covid nel secondo presidio della rete ospedaliera trentina e nell’ambito Vallagarina Cimbri del Distretto sud.
Il direttore generale di Apss, Antonio Ferro, ha posto l’accento su: «Il fondamentale apporto alla rete ospedaliera provinciale da parte dei professionisti del Santa Maria del Carmine, un gruppo specializzato su vari ambiti medico-chirurgici che lavorando in sinergia e in collegamento con gli altri plessi dell’ospedale policentrico permettono la piena implementazione del modello che vede nella prossimità dei servizi e nella centralità del paziente la risposta alle mutate esigenze di salute della popolazione».
A presentare i dati di attività dell’ospedale evidenziandone il recupero dei volumi pre-pandemia, è stata la direttrice del presidio Camilla Mattiuzzi, che ha anche illustrato i recenti e futuri interventi strutturali che consentiranno una migliore fruibilità logistica e funzionale. «Nonostante il periodo pandemico sia stato molto impegnativo per l’ospedale abbiamo tenuto la barra diritta – ha affermato Camilla Mattiuzzi – superando le difficoltà e recuperando i livelli di attività pre pandemia. L’ospedale in questo periodo è interessato da vari lavori di riqualificazione strutturale. I dati di attività del 2023 (fino al 30 novembre) parlano di circa 43mila accessi al pronto soccorso, oltre 13mila i ricoveri (compresi i day hospital), quasi 16mila e 800 gli atti operatori e circa 162mila gli accessi in ambulatorio. Con 339 posti letto e 1.118 unità di tempo pieno equivalente di personale (effettivamente in servizio al 30 novembre) l’ospedale di Rovereto è il secondo plesso della rete ospedaliera trentina».
L’ospedale Santa Maria del Carmine è un nodo strategico della rete ospedaliera trentina con i suoi centri di riferimento provinciali per varie patologie tra i quali vi sono il Centro provinciale per la fibrosi cistica, il Centro di riferimento provinciale per la prevenzione e cura del piede diabetico, il Centro di riferimento per l’aritmologia oltre ad essere la sede di varie reti provinciali quali quella delle cure palliative pediatriche e per la chirurgia otoiatrica e laringologia pediatrica, la rete trauma provinciale, quella per la chirurgia vitreo retinica e la produzione di colliri galenici, oltre che per la medicina rigenerativa con emocomponenti a uso non trasfusionale e il Centro ipertensione di secondo livello per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa.
All’incontro era presente anche il direttore del Distretto sud, Luca Fabbri, a cui fa capo l’ambito Vallagarina Cimbri che ha presentato una sintetica fotografia delle attività svolte nelle strutture sanitarie territoriali del suo ambito territoriale, sia di Apss sia delle Apsp-Rsa e della rete dei medici di assistenza primaria e di continuità assistenziale. «Sottolineo l'importanza e la numerosità di queste variegate attività – ha evidenziato Luca Fabbri – che possono essere meno evidenti di quelle svolte negli ospedali ma sono parimenti importanti per la prevenzione e il mantenimento della salute e il benessere dei cittadini. Auspico il fattivo sostegno e supporto dell'Assessorato, per quanto, in ottemperanza alle indicazioni nazionali, la direzione aziendale sta mettendo in atto mediante i distretti per potenziare l'assistenza territoriale e l'integrazione ospedale-territorio nella nostra realtà provinciale».
Intervista assessore Tonina:
Service video:
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige e IL T - 21.12.2023