
La riforma, nasce dall'esigenza di adeguare le procedure del Progettone, definite nel 1983 e poi implementate nel tempo, alla nuova normativa nazionale e europea sugli appalti e gli Aiuti di Stato. La norma, chiarisce l'assessore Spinelli, "è stata riscritta lavorando in questi mesi con l’università e il sistema della cooperazione. Mi preme tranquillizzare le persone attualmente coinvolte nel Progettone e anche quelle che potranno essere coinvolte nei prossimi anni del fatto che questa Giunta vuole mantenere gli stanziamenti e le opportunità, non vi è intenzione di cambiare i criteri di accesso. La riforma ha come unico scopo quello di rendere il Progettone 'sicuro' da un punto di vista amministrativo e quindi poter garantire ai trentini che sarà uno strumento dell’Autonomia del nostro territorio anche nei prossimi anni. Siamo consapevoli anche del ruolo che il Progettone ha nella manutenzione del verde del nostro territorio, nella gestione dei luoghi di cultura, nelle case di riposo e in molte altre attività. Se l’offerta turistico-culturale del Trentino è quella che è, possiamo tranquillamente affermare che è anche merito dell’attività dei lavoratori del Progettone".