Sabato, 13 Ottobre 2018 - 20:29 Comunicato 2473

L’Italia pedala con l’E-Bike, il Trentino anche

Quello dell’E-Bike è un fenomeno in costante espansione, un elemento destinato a essere ancora più centrale nella vita di tutti i giorni per milioni di persone. Possiamo definirlo come una rivoluzione silenziosa, perché in pochi anni da esperimento tecnologico a oggetto di tendenza, ha trasformato dapprima il mondo delle bici da città e successivamente quello delle mountain bike, per arrivare alla diffusione su larga scala di modelli più evoluti, anche da corsa. Ne è dimostrazione la prima edizione del Giro E, svoltosi in 18 tappe a maggio a margine del Giro d’Italia. Si sono confrontati all’interno del Festival dello Sport, all’interno nell’area di Trentino Sport Tech Arena, Marco Aurelio Fontana, campione italiano di mountain bike (Bronzo mondiale nel cross-country nel 2014, vanta anche tre titoli iridati nella staffetta), Fabrizio Scalzotto dal 2018 CEO di Bianchi e artefice del lancio e dell'affermazione del brand Fulcrum, portato in pochi anni da start-up a secondo marchio produttore di ruote per bicicletta sul mercato mondiale, e Annamaria de Paola che dal 2017 dirige l'Osservatorio sulla Bikeconomy. Insieme a loro Livio Suppo, uno dei manager più importanti della MotoGP, si è avvicinato al mondo a questo mondo nel 2001 creando un marchio di mountain ebike.

Ciclista e triatleta praticante, cosmopolita per cultura e formazione, Scalzotto ha collaborato nel corso della sua carriera di manager con i principali marchi del settore ciclo e ha portato in Bianchi un notevole know-how manageriale e di business. “Dal punto di vista di chi le bici le ha sempre costruite, Scalzotto ha spiegato che “è una rivoluzione silente quella dell’e-bike che in realtà silente non lo è mai stata davvero, visto quello che nasconde “dietro ”a grande tecnologia e impegno da parte delle aziende. Bianchi ha anticipato i tempi, nel mondo dell’E-Bike, una rivoluzione che è partita dall’Olanda, il Paese per eccellenza della bicicletta. Bianchi è un’azienda che da sempre appoggia e segue sportivi e quindi l’avvento del motore elettrico sulla bicicletta l’abbiamo voluto vedere anche come una competizione, nella quale poter entrare. La cosa bella della bici elettrica è che va incontro alla quotidianità, ma anche del mondo sportivo. Sulla montain bike il motore elettrico permette di fare escursioni meravigliose. Da poco abbiamo avvicinato il settore strada, una sfida affascinante per il ciclista per definizione “road” non è abituato a questo tipo di innovazione". Grazie all’E-Bike posso però dire che la bicicletta è tornata ad essere made in Italy, con produzione e manodopera italiana. Lo spazio di sviluppo nel settore della bici elettrica è ancora enorme, sopratutto nel collegamento con le nuove tecnologie e di gestione di dati e parametri fisici personali. Penso alle svariate app per utilizzare su smartphone. Noi come costruttori abbiamo bisogno delle aziende con idee innovative, è un momento d'oro per il ciclismo e quindi vale la pena di investire".

Con oltre quindici anni di esperienza nell'organizzazione di grandi eventi internazionali ne sa qualcosa Annamaria de Paola che ha ideato e organizzato le prime due edizioni del primo Forum Internazionale sulla Bikeconomy, riunendo i principali esperti mondiali sul tema. Ma quali sono le motivazioni di questo investimento economico nel settore? “Bike Economy vuol dire tantissime cose, a cominciare dal cicloturismo. L’Italia pedala in bicicletta sia perché è uno sport amato dai cittadini, sia perché abbiamo produzioni di qualità, con una tradizione radicata e forte di grande innovazione. Le -Bike poi consentono proprio a tutti di poter andare in bicicletta: era lo strumento che mancava per far si che le nostre città possano diventare davvero smart cities. Il Trentino, poi è la regione del cicloturismo, e come tale è preso ad esempio per le altre regioni”,

Marco Aurelio Fontana, campione italiano di mountain bike (Bronzo mondiale nel cross-country nel 2014, vanta anche tre titoli iridati nella staffetta), ha spiegato che la tecnologia applicata all’Ebike permette di avere un mezzo bello e altamente performante, cosa non indifferente dal punto di vista competitivo. Le potenzialità sono davvero enormi, anche se “la gama” rimane e dev’essere così dal punto di vista sportiva. Per le aziende il campione di è anche un tester di tecnologia. 

Livio Suppo, uno dei manager più importanti della MotoGP, si è avvicinato al mondo dell’E-bike dal 2011, per una sfida, creando un marchio di mountain bike elettriche che è in continua crescita. Il mercato italiano ha delle enormi potenzialità in tal senso, e sta cambiando rapidamente, con degli stravolgimenti notevoli, anche sulla fascia di prezzo e abbracciando un'utenza molto ampia: dal giovane di una certa età che vuole fare un "giretto" al giovane che vuole esperienze adrenaliniche. Penso che sia questo il motivo di successo. 

La sport-technology è senza dubbio la nuova frontiera dello sport business e davvero ampie sono anche le opportunità per il mercato italiano al valore etico della mobilità green, dai materiali innovativi al crescente utilizzo degli amatori nella pratica agonistica. In Trentino lavorano 50 startup dell'innovazione sportiva e durante il festival, una decina di queste erano presenti in piazza Battisti, piazza Pasi e via San Pietro per presentare i propri progetti. Con riferimento alla bike economy ad esempio Bikertop è una start up innovativa che si occupa dello sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile con un prodotto che permette di muoversi liberamente in bicicletta al riparo dalla pioggia e dalle intemperie, lungo tutto il corso dell'anno. Le Draisine è invece l’ultima creazione a due ruote di Fazzi Industries, un brand globale molto alternativo, focalizzato sulla tecnologia, sulla innovazione e sulla mobilità. Ultima nata è un’Electric Bike rivoluzionaria e vintage, quasi un inno alle prime motociclette degli anni ’20, ma con una re-intererpretazione in chiave moderna.

Sempre nel campo della mobilità elettrica il Trentino si pone all’avanguardia: la sola Trento, con 14,2 auto elettriche ogni 1000 abitanti, è al primo posto, nel rapporto tra autovetture elettriche e ibride ogni 1000 abitanti, tra i capoluoghi di Provincia/Città metropolitana, seguita da Bolzano con 9 e Aosta con 4,3. Dal 2017 è stato adottato un piano provinciale che prevede 20 milioni di euro in 5 anni per promuovere azioni rivolte a privati, alle aziende e agli enti locali sul fronte della mobilità elettrica, agevolazioni per l'acquisto di autoveicoli elettrici ed ibridi plug-in per i cittadini (l’incentivo varia da 4.000 euro a 6.000 euro, a seconda che si tratti di autoveicoli ibridi plug-in con almeno 5 kWh di batteria o autoveicoli elettrici), incentivi per l'installazione di colonnine per la ricarica per privati e aziende (il contributo è del 60% della spesa, con un massimo di 1.500 euro per l’acquisto di colonnine di ricarica per veicoli elettrici o ibridi plug in, nel limite di 5 stazioni per ciascun richiedente, e di 500 euro per l'acquisto di stazioni di ricarica per e-bike, dotate di multipresa tipo SCHUKO, nel limite di 1 stazione per ciascuna azienda richiedente), e contributi per le aziende su progetti che incentivano i percorsi casa-lavoro con e-bike (viene finanziato l’acquisto di almeno una e-bike da assegnare in uso ai propri dipendenti a condizione che i medesimi le utilizzino negli spostamenti casa-lavoro e compartecipino alla spesa).

 



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