Ricordare gli aspetti fondamentali delle politiche di De Gasperi non è solamente celebrativo, ma serve anche a ricavare dei suggerimenti validi ancora oggi. Vera Zamagni, che ha tenuto la prima relazione, ha citato un intervento del 1954 che è considerato il testamento politico di De Gasperi, dove è racchiuso il senso e il compito delle democrazie moderne. Il mondo economico - si chiedeva il grande statista - è davvero diviso nettamente dai due ideali del sistema capitalista e del collettivismo comunista? Una alternativa al "fondamentalismo" di Stato o di mercato esiste, è la politica in grado di imprimere un senso agli interventi. "Lavorare con tutti i mezzi disponibili (impresa capitalistica, impresa cooperativa, impresa pubblica, impresa non profit) per il maggior benessere di tutti richiede una più ampia disponibilità alla rottura di schemi pre-formati e alla ricerca di un equilibrio virtuoso fra le diversità" ha commentato nel suo intervento la professoressa Zamagni.
Stefano Zamagni ha poi parlato della "sintesi mirabile fra solidarismo cristiano e libero mercato" come il vero capolavoro del grande statista e ha sottolineato l'originalità del suo pensiero, innovativo e precursore, ancora oggi non abbastanza riconosciuta. "Per De Gasperi" ha detto il professor Zamagni "la democrazia è effettiva quando riesce ad impedire che le diseguaglianze sociali si trasformino in diseguaglianze di potere politico. Ecco perché la libertà economica è fondamentale, perché consente a tutti di beneficiare delle condizioni per lo sviluppo delle proprie capacità". Nel riflettere sulla necessità di una guida politica per la sfera economica e nel ricordare che De Gasperi si batté con decisione contro un modo di fare politica che esercita pressione sugli organi dello Stato, togliendo spazio alla mediazione della "politica democratica", è emerso chiaramente nella Lectio dei due illustri economisti che ravvivare la memoria di De Gasperi è tutt'altro che ozioso o retorico.
In allegato il testo della Lectio degasperiana -