Martedì, 02 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1393

Il libro di Giovanni Campagnoli, un vademecum delle "occupazioni" possibili
L'ITALIA DEGLI SPAZI VUOTI, UN "PATRIMONIO INAGITO" SOTTRATTO A GIOVANI, CREATIVITÀ E INNOVAZIONE

Nell'Italia degli spazi vuoti, inutilizzati o sottoutilizzati, si trova di tutto: 5 milioni di case sfitte, 500 mila negozi che hanno abbassato definitivamente le serrande, 700 mila capannoni dismessi, 55 mila immobili confiscati alle mafie. Un "patrimonio inagito" - come lo definisce Giovanni Campagnoli, advisor di Enne3-incubatore d'impresa dell'Universitá del Piemonte Orientale, autore del libro "Riusiamo l'Italia. Da spazi vuoti a start-up culturali e sociali" presentato oggi al Festival dai giornalisti Jacopo Iacobini e Tonia Mastrobuoni - che potrebbe diventare un grande incubatore di creatività, cultura, innovazione.-

"Oggi è molto più forte l'offerta di spazi che non la domanda e il prezzo degli immobili scende" spiega Campagnoli - "questi spazi abbandonati potrebbero essere riempiti di idee e talenti. Aspettare che accada qualche cosa stando fermi, in attesa che arrivino i cinesi o il magnate arabo disposto ad acquistarlo e trasformarli nell'ennesimo residence di lusso, significa assistere al declino e alla perdita di valore; oltretutto aumenta la tassazione e gli agenti atmosferici fanno anch'essi il loro lavoro, poi ci sono i vandalismi, i furti, gli incendi, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. Se si interviene prima, quando ancora è possibile riabitare tali spazi, significa ridare un maggiore valore economico. In USA le agenzie immobiliari incaricano artisti per rivitalizzare alcune zone, ma anche in Italia è possibile intervenire".
Campagnoli svela, ma dovrebbe essere un dato conosciuto da tutte le amministrazioni mentre invece non lo è affatto, esistono gli strumenti normativi (lo "Sblocca Italia", ad esempio, detta agli art. 24 e 26, che "i comuni individuano i criteri in base ai quali cittadini singoli o associati possono presentare progetti con finalità di interesse generale", e la legge 106/2014 a proposito della accessibilità a cultura e turismo, prevede che "per promozione di turismo ambientale, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari, immobili di appartenenza pubblica non utilizzati, possono essere concessi in uso gratuito, a coop e associazioni giovanili), l'ostacolo grosso è però la burocrazia. -



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