Martedì, 25 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1881

Presentate da Agenzia del lavoro le esperienze realizzate con il programma di interventi del Fondo Europeo a favore di lavoratori e cittadini extracomunitari
L'INTEGRAZIONE E' POSSIBILE ANCHE GRAZIE ALLE POLITICHE SUL LAVORO

L'integrazione di lavoratori extracomunitari è possibile grazie a politiche del lavoro in grado di fornire a loro le competenze professionali adatte al mercato. A sostenerlo è l'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento che ha presentato, in occasione del convegno "Integrazione possibile, i risultati del programma sperimentale di interventi cofinanziati dal Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini extra UE. Il convegno si è tenuto nel pomeriggio di oggi presso l'Area Archeologica di Palazzo Lodron, in piazza Lodron a Trento. Il progetto, realizzato in collaborazione con Consolida, è finalizzato alla costruzione di competenze professionali per un'integrazione sociale e lavorativa di soggetti in situazione di fragilità perché privi di cittadinanza europea. L'azione progettuale, partita il 1 ottobre 2012 e che terminerà il 30 giugno 2013, era destinata a 500 persone domiciliate in provincia di Trento ed iscritti ad uno dei Centri per l'Impiego sul territorio, inoccupati o disoccupati, in regola con le norme in materia di soggiorno. Al progetto hanno preso parte immigrati provenienti principalmente da Albania, Bangladesh, Tunisia, Kossovo, Pakistan e Marocco. L'attività ha riguardato il modello trentino dell'integrazione, basato sulla convivenza attiva e sulla contaminazione culturale, condizioni essenziali per un corretto approccio al mercato del lavoro. "Gli elementi innovativi - come ha spiegato la dirigente di Agenzia, Antonella Chiusole - riguardano la scelta dei target (cittadini extracomunitari deboli, quali donne e giovani), i servizi e gli strumenti dedicati ai primi bisogni e rivolti a possibili percorsi verso il mondo del lavoro, oltre alla rete delle relazioni. Si tratta di elementi indispensabili per garantire un'integrazione sociale e lavorativa, oltre a consolidare il progetto. Abbiamo raggiunto persone che difficilmente avrebbero a questi servizi, sperimentare nuovi servizi e valorizzare un finanziamento europeo con partner di livello nazionale".-

Agenzia del Lavoro ha organizzato nel pomeriggio di oggi il convegno "Integrazione possibile - Accompagnamento e counselling all'occupabilità e alla cittadinanza attiva per soggetti immigrati extra UE", presso l'Area Archeologica di Palazzo Lodron, nell'omonima piazza di Trento. In occasione del convegno, Agenzia ha presentato i risultati del programma sperimentale di interventi cofinanziati dal Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini extracomunitari. "L'obiettivo generale del progetto - spiega la dirigente di Agenzia del Lavoro, Antonella Chiusole - è offrire ai lavoratori strumenti personali di orientamento e conoscenza del mercato, oltre alla sperimentazione di una rete di servizi per facilitare l'inclusione sociale, l'attivazione e la partecipazione al mercato del lavoro, migliorando l'occupabilità e rendendo fruttuosa la ricerca di un buon lavoro". Ai soggetti coinvolti è stato fornito un servizio di counselling generale e la sottoscrizione di un "patto di servizio" che stabiliva un percorso di attivazione e partecipazione alle attività proposte. Le competenze acquisite o rafforzate durante il percorso sono state poi certificate in un Portfolio delle Competenze spendibile nel mercato del lavoro. Il progetto è realizzato con il supporto dell'Università Cattolica del Sacro Cuore quale partner di progetto e la collaborazione del Dipartimento Istruzione, del Servizio Politiche Sociali della Provincia autonoma di Trento e del Cinformi, Consolida e Commissariato del Governo. L'iniziativa ha avuto un costo di 258 mila euro ed è stata cofinanziata dal Fondo Europeo. A chiudere i lavori un laboratorio artistico di creazione di oggetti in ceramica a cura della Multiverso Teatro e una vendita benefica di opere, il cui ricavato è destinato alla scuola di ceramica per giovani donne del Burkina Faso, a cura della Fondazione Contessa Lene Thun Onlus. I vasi, esposti oggi negli spazi del convegno, sono il frutto di attività di laboratorio che ha visto coinvolti i partecipanti al progetto. "L'Università Cattolica di Milano - Giorgio Bozzeda dell'Università Cattolica di Milano - è stata chiamata a fornire supporto a questo progetto. Siamo stati lo sguardo esterno, consapevoli di lavorare in un contesto già attrezzato per questo tipo di progetti. Il nostro lavoro ha riguardato il bilancio e la valutazione del progetto, la certificazione delle competenze acquisite e del coaching formativo, attività di support. Questo progetto doveva adottare una attività di supporto continuativo ai partecipanti. Siamo riusciti ad adottare una flessibilità a favore dei cittadini stranieri. Una cosa abbiamo imparato che una realtà anche strutturata, qual è il Trentino, ha bisogno di aggiornarsi sui bisogni delle persone, personalizzando servizi ed opportunità. Il termine formativo va quindi inteso come grande attenzione alle persone e di accompagnamento verso il lavoro". "Il Trentino - sottolinea Luciano Galetti, direttore dell'Ufficio politiche del lavoro a finanziamento europeo di Agenzia -, da sempre impegnato in politiche avanzate a favore dell'immigrazione, persegue nuove modalità di integrazione sociale e lavorativa a favore dei cittadini extra UE tramite modelli sperimentali che vanno da una presa in carico individuale dei soggetti destinatari del programma, all'accompagnamento tramite azioni di formazione e orientamento al lavoro, fino alla certificazione delle competenze possedute o acquisite, finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro. Il target di riferimento ha riguardato fasce di cittadini privi della cittadinanze europea, socialmente molto deboli, quali donne e giovani, o di persone provenienti dai Paesi nordafricani, ospiti in Trentino dopo le tensioni seguite alla Primavera araba. A loro abbiamo offerto non risposte facili o scontate, perché loro non sanno cosa chiedere se non i bisogni essenziali; a loro abbiamo offerto la disponibilità ad essere considerati come soggetti destinatari di protezione e, soprattutto, soggetti che possono essere parte attiva del sistema del lavoro locale". Obiettivo generale del progetto cofinanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione è quello di migliorare l'incontro domanda-offerta e l'orientamento al lavoro di soggetti extra UE tramite percorsi di counselling, accompagnamento e formazione che consentano ai soggetti più fragili, perché sprovvisti di cittadinanza europea, di potersi attivare per la ricerca di una buona occupazione. Sono state 498 le persone contattate e 374 i colloqui di presa in carico effettuati. Ben 117 persone hanno frequentato i laboratori di osservazione, orientamento e formazione al lavoro, denominati "Conoscere", previsti nel percorso e finalizzati alla costruzione dei pre-requisiti lavorativi. In particolare sono quattro le tipologie di servizi offerti: il counselling generale per la presa in carico iniziale ed il rafforzamento dei requisiti lavorativi o l'accompagnamento al lavoro; il counselling mirato a target specifici quali disoccupati di lunga durata, donne esclude dal mercato del lavoro, minori non accompagnati e soggetti disabili certificati tramite l'adesione a servizi specifici e personalizzati quali laboratori o tirocini di orientamento al lavoro; la certificazione delle competenze formali acquisite all'estero, ma anche di quelle non formali e informali che altrimenti non avrebbero alcun valore nel mondo del lavoro; l'accompagnamento all'occupazione tramite il coaching formativo, cioè percorsi individuali o di gruppo che favoriscano l'apprendimento di competenze relazionali e comportamentali. Grazie ai diversi strumenti a disposizione il progetto ha consentito ai partecipanti di trovare motivazioni e capacità per rimettersi in gioco a livello personale e di poter fronteggiare le proprie criticità lavorative, individuandone le possibili soluzioni. Le donne immigrate con problemi di conciliazione o problematiche culturali che bloccano solitamente ogni percorso lavorativo sono state aiutate ad individuare situazioni di "lavoro possibile", mentre si sono attuati percorsi scolastico/formativi e di approccio all'occupazione per i minori non accompagnati. Soddisfacenti i risultati conseguiti al termine del percorso sperimentale e che si identificano: nell'incremento dei tassi di occupazione dei lavoratori extra UE, nell'aumento dell'occupabilità a seguito dell'acquisizione di competenze adeguate al mercato del lavoro e in una maggiore partecipazione al mercato del lavoro da parte di tutti i soggetti coinvolti. Da tutto ciò ne consegue il miglioramento della qualità del lavoro, dell'inquadramento professionale e retributivo e, in via generale, il miglioramento della posizione lavorativa e sociale. Le metodologie d'intervento individuale non si sovrappongono a quelle già in uso, ma le integrano sperimentalmente con l'obiettivo della messa a regime. Particolare importanza è stata dedicata alla ricerca di tipologie lavorative integrate col territorio trentino con un bilancio largamente positivo. L'integrazione non solo è possibile ma è un valore di una società moderna.

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