
"Credo che questo voto abbia una anomalia - ha evidenziato Provera - è oggi molto locale. In tutti i Paesi si parla molto di questioni locali e meno di Europa. Sono elezioni potenzialmente storiche, perché l'Europa capisce di non aver un ruolo centrale. Siamo un grande mercato, ma non abbiamo materie prime. L'Europa è un portatore di valori e di mercato. Abbiamo i valori più radicati, ma non abbiamo gli strumenti per difenderla".
Quali scenari futuri ci aspettano? Provera: "In merito alla guerra, l'Europa è entrata nel conflitto ma senza avere un piano B. Il cittadino americano vede il conflitto Ucraina - Russia come una guerra per l'Europa. Nessuno vuole una guerra totale, certamente. Per molti, la speranza è che la Cina possa influenzare la Russia. Ma non credo possa avvenire. L'Occidente si sta dimostrando non capace di risolvere la situazione. La Russia è in una situazione ancora di forza".
Non sono mancati durante l'incontro, i riferimenti alla Cina di oggi. Per Provera, se si è fuori dai settori strategici, tutto procede come prima nel mercato orientale. La Cina ha una grande volontà di crescita e di rapporti con l'Europa. In Cina si lavora molto bene.
"Nel guardare agli altri mondi - ha ricordato però il noto dirigente Pirelli - dobbiamo cercare di guardare con i loro occhi. Nella geopolitica è mancata attenzione alle diverse culture. È necessario rispettare le religioni e le tradizioni altrui, così come è giusto che si rispettino le nostre. Sempre sull'Europa invece, stiamo perdendo di vista lo stare insieme. Insieme siamo cresciuti e insieme rischiamo di decrescere. La soluzione e un'Europa federale con Stati che hanno la loro autonomia".
Non sono mancate le domande rispetto alla situazione Usa: Biden o Trump? "C'è una terza opzione? - ha chiesto il vice presidente di Pirelli - Continuo a sperare fino all'ultimo giorno". E ancora, gli apprezzamenti per le relazioni internazionali molto equilibrate dell'attuale Governo, che dimostrano una certa continuità.
La vera domanda ha continuato però il direttore Malaguti, è come si riduce il debito pubblico attuale? Provera ha replicato: "Dobbiamo chiederci come si torna a crescere. Serve un cambiamento molto profondo della nostra struttura italiana ed europea, deve diventare più snella. Il cuore più che a Roma è a Bruxelles. Stiamo perdendo la sfida demografica. Su questo, serve un intervento radicale. Se l'Europa non cambia e non cresce, le famiglie continueranno a non fare figli". Provera ha poi parlato di flussi migratori, indicando la strada nella formazione dei giovani stranieri per risolvere la situazione.
Infine sull'intelligenza artificiale in mano a poche aziende: "I meccanismi europei impediscono di far crescere aziende AI. Noi abbiamo però un pericolo ancora più grande. Se poche aziende chiudono i loro flussi di dati verso l'Occidente, l'Europa rischia molto. Dobbiamo essere realisti, non possiamo competere con Usa e Cina. Le nostre Università italiane però stanno facendo molto di più di quello che si vede". Non è mancata infine una battuta sul calcio, con i complimenti all'Inter.