Mercoledì, 12 Novembre 2014 - 02:00 Comunicato 2883

Aperto oggi al Muse il convegno "Scienza, genere e società: a che punto siamo?"
L'ASSESSORA FERRARI: "DOBBIAMO COMBATTERE GLI STEREOTIPI"

Si è aperto oggi al Museo di Scienze di Trento un convegno di tre giorni dedicato al tema della parità di genere nella scienza. Aprendo i lavori, l'assessora provinciale alle Pari opportunità, università e ricerca Sara Ferrari, ha evidenziato l'importanza di potenziare i percorsi di orientamento nelle scuole al fine di contrastare determinati stereotipi, permettendo ai ragazzi di fare scelte consapevoli. Domani il convegno affronterà il tema del ruolo della comunicazione nella rappresentazione delle donne nel mondo della scienza e della ricerca.-

Come sono cambiati i rapporti tra scienza e società, e quale ruolo gioca la comunicazione della scienza? Sono queste alcune delle domande al centro del convegno nazionale, in programma da oggi a venerdì, "Scienza, genere e società: a che punto siamo?", promosso dall'Associazione Donne e Scienza e organizzato dall'Assessorato all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo della Provincia di Trento, insieme al MUSE, alla Fondazione Bruno Kessler e al Centro studi interdisciplinari e di genere dell'Università degli Studi di Trento.
"Le indagini a nostra disposizione - ha detto l'assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari aprendo i lavori - dimostrano quanto siano ancora vivi determinati stereotipi che finiscono poi per orientare le scelte future dei ragazzi". "Per questo - ha aggiunto - in Trentino, grazie alla collaborazione fra soggetti istituzionali, università e centri di ricerca, stiamo lavorando per potenziare i percorsi di orientamento nelle scuole, percorsi che hanno una strutturazione scientifica e che si pongono l'obiettivo di educare alla relazione fra generi e al superamento di alcuni stereotipi che inducono ad poi i ragazzi ad assumere un determinato ruolo nella società". "A questo riguardo - ha detto ancora Sara Ferrari - diventa molto importante anche la formazione dei docenti". "Molto è stato fatto negli ultimi anni, ma molto resta da fare per costruire nuovi modelli di genere - ha concluso Sara Ferrari - evidenziando come dal convegno possano arrivare idee e proposte di grande interesse".
Il convegno proseguirà domani mattina, sempre al MUSE, e al centro della riflessione verrà posta la questione del ruolo che la comunicazione può interpretare nella rappresentazione dell'apporto delle donne alla ricerca. Gli ospiti di questa sessione saranno Massimiano Bucchi, sociologo della scienza dell'Università di Trento, Elena Pulcini, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze, e Flavia Zucco, Associazione Donne e Scienza. Domani pomeriggio, invece, si parlerà del tema innovazione e genere. Ne discuteranno Silvana Badaloni, dell'Università di Padova e Cristina Mangia, del CNR, rispettivamente vice presidente e presidente dell'Associazione Donne e Scienza.
Venerdì, infine, presso la Fondazione Bruno Kessler, il convegno porrà al centro il tema dei cambiamenti strutturali necessari affinché il lavoro di ricerca sia più equo ma anche più efficiente. Allo scopo di definire cambiamenti strutturali ottimali nelle strutture di ricerca, la Commissione Europea ha finanziato vari progetti, tra cui FESTA (Female Empowerment in Science and Technology Academia) in corso presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento. A partire da questa esperienza verranno presentati i risultati di altri progetti europei ed esperienze sia nazionali sia internazionali.

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