Martedì, 27 Gennaio 2015 - 02:00 Comunicato 166

Aktion T4, l'incredibile progetto di eutanasia su vasta scala. Il presidente Rossi: "Qui siamo al centro dell'aberrazione più profonda"
L'ANFFAS RACCONTA LA SHOAH DEI DISABILI IN UNA MOSTRA ALLA SALA DELLA TROMBA

"È significativo aprire questo Giorno della Memoria inaugurando una mostra sull'olocausto dei disabili, che ancora oggi provoca orrore e disgusto. Qui siamo al centro dell'aberrazione più profonda, che nasce quando un uomo si arroga il diritto di considerare un altro uomo inutile e addirittura da eliminare". Con queste parole il presidente Ugo Rossi ha inaugurato stamani alla Sala della Tromba di Trento la mostra "Perché non accada più – Ricordare" con cui l'ANFFAS ha voluto partecipare in modo attivo alle commemorazioni del Giorno della Memoria, ricordando anche i suoi primi cinquant'anni di presenza e di attività nel cuore della comunità trentina.-

"Qui sta il senso vero della giornata dedicata alla Memoria – ha quindi proseguito il presidente Rossi, – perché con questa mostra tocchiamo alla radice il male assoluto. Mi corre quindi l'obbligo di ringraziare gli amici dell'ANFFAS, che in questo primo mezzo secolo di vita ci hanno invece insegnato che tutti gli uomini sono veramente uguali. E questo è un insegnamento valido più che mai oggi, quando episodi marginali di violenza e di intolleranza corrono il rischio di degenerare e di farci fare passi indietro nella conquista della civiltà. Spero infine che siano molte le scuole che nei prossimi giorni accompagneranno gli studenti alla Sala della Tromba: se per noi adulti infatti la Memoria è ricordo, per i giovani la Memoria è un impegno per costruire un futuro diverso."
Il perché e i contenuti della mostra, alla cui inaugurazione erano presenti anche il vicesindaco di Trento Paolo Biasioli e l'assessore comunale alla cultura e ai giovani Andrea Robol, sono stati illustrati da Luciano Enderle, presidente di ANFFAS Trentino onlus.
"Con questa esposizione cruda e dolorosa – ha detto Enderle, – noi dell'ANFFAS abbiamo voluto portare alla luce una pagina di storia allucinante e spesso poco conosciuta: si tratta dell'atroce progetto di eutanasia nazista compiuto a danno di circa trecentomila disabili e malati mentali. Il progetto, noto come "Aktion T4", che fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah di cui furono poi vittime ebrei, zingari, dissidenti politici, deportati militari... Realizzato in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, Aktion T4 ebbe inizio prima dei campi di concentramento e terminò addirittura dopo la liberazione. Nelle motivazioni che portarono prima alla sterilizzazione forzata, poi direttamente all'uccisione dei disabili, si trova l'assurda giustificazione a tale aberrazione: Hitler e il suo governo poterono infatti concepire un simile piano perché le loro idee poggiavano su basi scientifiche, politiche e culturali diffuse all'epoca in Paesi civilissimi, e che ahimè ancora oggi ritroviamo nelle decisioni di alcuni Paesi europei che, ad esempio, ammettono l'eutanasia nei confronti dei disabili o che, come la Corea del Nord, utilizzano disabili per esperimenti altrettanto cruenti e feroci. Partendo dai questi angoscianti fatti storici, questa mostra permette di interrogarsi sui temi dell'eugenetica, della scienza, dell'etica e delle politiche del potere ma vuole essere soprattutto un monito per non dimenticare, perché la linea di demarcazione che ha portato a queste derive ha, ancora oggi giorno, un profilo quanto mai labile. Una mostra che proponiamo soprattutto ai giovani, perché tra qualche tempo, quando i testimoni diretti non ci saranno più, la Memoria peserà tutta sulle spalle dei nostri figli".
Anche il Trentino – ha quindi ricordato Enderle – "venne toccato da quest'aberrazione incredibile. Dall'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana, infatti, partirono ben 400 pazienti di madrelingua tedesca diretti all'ospedale di Kaufbeuren, in Baviera, dove il progetto Aktion T4 era quanto mai attivo; tra di loro un gruppo di bambini venne sottoposto ed esperimenti medici dall'esito letale, come risulta da agghiaccianti testimonianze rinvenute nel dopoguerra. Ecco perché non possiamo dimenticare!" Ed ecco perché la mostra alla Sala della Tromba rimarrà aperta fino al 3 febbraio, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, dopo di che poi girerà per tutto il Trentino. Per prenotare visite guidate, tel. 0461 407523. (mn)
Immagini e foto a cura dell'Ufficio stampa -



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