Giovedì, 13 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1756

La startup, nata grazie al Seed Money, è specializzata in micro-lavorazioni laser
KIRANA, UN "RAGGIO DI LUCE" NEL BIC DI ROVERETO

"Le microlavorazioni laser? Una tecnologia che consente lavorazioni impensabili fino a pochi anni fa. Come ad esempio bucherellare una vita d'acciaio lunga mezzo centimetro con 2.500 fori di appena 20 micron, cioè più sottili di un capello, e di farlo in appena 30 secondi". La "vite" che Enrico Gallus mostra orgoglioso è un componente per automobili che esce dal Polo Tecnologico di Rovereto, dove la sua startup, Kirana, si è da poco insediata. Dal laboratorio allestito nel modulo 42 del BIC escono anche pezzi per flussometri utilizzati in campo biomedicale, così come componenti in silicio per applicazioni di microelettronica avanzata. Kirana, dal sanscrito "raggio di luce", è una delle 55 startup nate grazie al Seed Money, lo strumento di sostegno alle giovani imprese innovative finanziato dalla Provincia autonoma di Trento con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e gestito operativamente da Trentino Sviluppo.-

Ad attrarre Enrico Gallus in Trentino - 44 anni, originario di Milano ed una laurea in Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Milano - sono stati i proficui rapporti di collaborazione con l'Università degli Studi di Trento, ed in particolare con il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali, il significativo contributo ottenuto grazie al Seed Money (Fesr) e la possibilità di trovare velocemente spazi attrezzati pronti all'uso presso il Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, ad un canone d'affitto pari alla metà del loro effettivo valore di mercato grazie agli incentivi concessi in regime di "de minimis", ovvero in sintonia con le normative comunitarie. Ma Kirana è stata "attirata" a Rovereto anche dalla prospettiva di entrare a far parte del nuovo Polo della Meccatronica.
"Kirana è un significativo esempio – sottolinea Antonietta Tomasulo, consigliere di Trentino Sviluppo a capo della Divisione Sviluppo e Innovazione - di come il Trentino sia riuscito ad attirare talenti. Non solamente gli incentivi, peraltro competitivi a livello europeo, ma soprattutto la connessione con centri tecnologici di eccellenza, l'accesso puntuale a servizi di supporto e la trasparenza e velocità del processo di finanziamento garantiscono l'attenzione di imprenditori capaci di attivare aziende ad alto contenuto tecnologico, di estrema importanza per il territorio".
Nei 400 metri quadrati nel corpo "P" del BIC di Rovereto Kirana ha così potuto avviare le prime produzioni passando dalla ricerca alla firma delle prime commesse che le stanno garantendo la "linfa" vitale necessaria per crescere.
"Con il finanziamento del Seed Money – spiega Enrico Gallus - abbiamo potuto acquistare una nuova sorgente laser particolarmente sofisticata, in quanto funziona con una lunghezza d'onda in ultravioletto, il che ci permette di lavorare ad esempio i materiali polimerici e ceramici".
Le micro-lavorazioni laser sono il tipico esempio di innovazione di prodotto applicata ad una tecnologia esistente. "Punto di forza della tecnologia laser - spiega Gallus - è quello di essere utilizzabile su tutti i tipi di materiali, dai metalli alle plastiche, dal vetro ai semiconduttori. Ma mentre la tecnologia laser per taglio e saldatura, ovvero riferita a macro-lavorazioni, è ormai assodata da anni, le micro-lavorazioni rappresentano la nuova frontiera del business, anche grazie alla miniaturizzazione sempre più spinta di una serie di dispositivi in ambito biomedicale, digitale ma anche dell'automotive e della sensoristica. Su questi pezzi siamo in grado di eseguire tutta una serie di lavorazioni quali fori, tagli, rilievi, abrasioni che solo fino a pochi anni fa erano del tutto impensabili".
Kirana grazie alla flessibilità tipica della startup è in grado di progettare e realizzare sistemi su misura con applicazioni personalizzare nei più svariati settori industriali, dall'automotive all'aerospaziale, dalla microelettronica alla meccanica di precisione, dal medicale all'energia e di farlo su tutti i tipi di materiali industriali: metalli, ceramiche, polimeri, dielettrici (a esempio vetro), semiconduttori (ad esempio silicio), compositi.
Ma l'aria del BIC porta anche relazioni e network tra aziende insediate, oltre che con i centri di ricerca sul territorio. Così Enrico Gallus e la sua Kirana hanno già stretto accordi commerciali con un'azienda di progettazione insediata nel Polo Tecnologico di Rovereto e partnership con un'altra giovane azienda meccanica ospitata nel BIC di Borgo Valsugana. Con un occhio ai 20 mila metri quadrati di Parco Tecnologico della Meccatronica che sta sorgendo imponente proprio dinanzi all'ingresso del modulo produttivo affidato a Kirana. Dove tra pochi mesi potrà spiccare il volo. (dm) -