Lunedì, 16 Ottobre 2017 - 11:47 Comunicato 2733

Oggi pomeriggio e stasera il tema è l'intreccio tra religioni e violenza
Inaugurata venerdì sera la ventesima edizione di Religion Today Filmfestival

Dopo l'apertura con il Teatro dell’Orsa accolto con grande calore dal pubblico del Religion Today Filmfestival, nei giorni scorsi si è entrati nel vivo del programma. Ieri e oggi proiezioni dei film in concorso, la tavola rotonda con i leader religiosi delle diverse comunità sui traumi e i traguardi degli ultimi venti anni e un'intera giornata dedicata all'intreccio doloroso tra religioni e violenza.

È stata inaugurata venerdì sera la ventesima edizione di Religion Today Filmfestival, tra commozione, sorrisi e applausi di un pubblico che ha accolto con entusiasmo la scelta di aprire il Festival con lo spettacolo teatrale “Questo è il mio nome”, che rende viva la testimonianza della migrazione. Il lavoro, nato da un progetto Sprar di Reggio Emilia e curato dal Teatro dell’Orsa, è stato premiato dal pubblico che riempiva la platea del Teatro San Marco con applausi e un intenso dibattito che ha animato la serata a fine spettacolo.
Sul tema della migrazone si è tornati ieri con un pomeriggio organizzato in collaborazione con Cinformi: il cortometraggio Il potere dell'oro rosso, ironico corto italiano sull'incontro-scontro a suon di pomodori tra un contadino pugliese pieno di pregiudizi e un giovane bracciante africano; il lungometraggio Life, film marocchino che racconta un viaggio in autobus che costringe persone molto diverse tra loro a convivere in uno spazio molto stretto, dovendo scendere a compromessi con le proprie convinzioni e modi di vivere; Islam Italia Donne il corpo nascosto, documentario firmato dal giornalista Gad Lerner sul rapporto tra la religione musulmana e il corpo delle donne. La serata, dal titolo Dialoghi (Im)possibili, ha proposto il corto Imagine, piccolo film di grande valore estetico sulla storia di due fratelli separati da contrasti familiari e il film Blindness, lungometraggio polacco ambientato in un istituto per non vedenti nei dintorni di Varsavia, dove si snoda la conversazione tra una criminale stalinista e il primate di Polonia, sua vittima pochi anni prima. I film sono stati commentati in sala dal teologo Leonardo Paris.
Il pomeriggio di domenica è stato arricchito da una tavola rotonda dove leader delle diverse religioni si sono confrontate sulle difficoltà e le sfide del dialogo negli ultimi venti anni.  Alle 17.30, presso il Polo Culturale Vigilianum, si terrà il dibattito organizzato in collaborazione con il Tavolo locale delle appartenenza religiose e Religions for Peace. Hanno partecipato Stefano Bettera, vicepresidente dell'Unione Buddhista Italiana; don Mario Gretter dell'Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della Diocesi di Bolzano-Bressanone; la teologa e pastora battista Lidia Maggi; Kamel Layachi, imam delle Comunità islamiche del Veneto. 

L'intreccio tra religioni e violenza è il tema dell'intera giornata di oggi, con proiezioni di film sia al pomeriggio che alla sera, che cercheranno di offrire sguardi diversi su questo delicato aspetto che negli ultimi anni ha tristemente riempito le pagine delle cronache internazionali.
Nel pomeriggio si inizia alle 15.30 con Pako, lungometraggio iracheno sulla storia di un soldato che diserta per amore durante la guerra Iran-Iraq; si continua con Saida despite ashes, documentario tunisino sull'incendio appiccato dai fondamentalisti al mausoleo della santa tunisina Saida Manoubia; per concludere alle 17.30 con Between worlds, dove l'incontro tra due donne in un ospedale dopo un attacco terroristico, diventa il pretesto, per ognuna di loro, per fare i conti con le rispettive la verità.
La serata, organizzata in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, sarà presentata dal giornalista Raffaele Crocco, direttore dell'Atlante dei conflitti e delle guerre nel mondo. Tre i film in programmazione: Operation Commando, cortometraggio sul potere che il gruppo, sostenuto da un capo carismatico, può avere sull'individuo; Chocolate Wind, skype call tra due amiche lontane in cui Masha promette alla più irrisolta Alla di conosce il modo per realizzare i suoi sogni; A157, intenso documentario iraniano sulla vita di tre giovanissime donne incinte, vittime dell'Isis.

(at)


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