
Oltre al punto riguardante le emissioni in atmosfera, che rappresentava la principale problematica ambientale da affrontare, il progetto si è occupato anche dell’impatto dell’attività dell’impianto sulle acque, in particolare del fiume Adige, proponendo anche in quest’ambito un intervento migliorativo, la realizzazione di un nuovo pozzo per usi connessi al ciclo industriale.
Ci sono però anche altri due punti che devono essere tenuti in considerazione. Il primo riguarda il presunto aumento del traffico. Il numero di camion che transiteranno nella zona, secondo le stime dell’assessorato all’ambiente, sarà nettamente inferiore rispetto ad alcune previsioni diffuse in questi giorni. Per il conferimento di tutte le 18.000 tonnellate/anno di fanghi all’impianto (di cui 6.000 prodotte dal medesimo depuratore di Rovereto) il traffico veicolare previsto nel rapporto istruttorio è di 7 mezzi al giorno; di questi 2 attengono al trasporto dei fanghi prodotti dal depuratore di Rovereto, che percorrono circa 100 metri dal luogo di produzione al luogo di destinazione. Quindi per il conferimento di circa 12.000 t/anno di fanghi disidratati provenienti da altri depuratori del Trentino si avrà in realtà un flusso di 4/5 camion al giorno, per 5 giorni lavorativi a settimana. In quanto al traffico complessivo generato dall’impianto (oltre al trasporto dei fanghi, trasporto dell’ossigeno, trasporto del residuo, trasporto dei rifiuti) è di massimo 10 mezzi al giorno (compresi i 2 interni del depuratore di Rovereto). Il flusso di traffico settimanale complessivo, opportunamente gestito e organizzato, risulta insomma accettabile per la viabilità esistente e gli spazi di manovra disponibili.
Infine, il costo per lo smaltimento dei fanghi a carico della Provincia risulterà sensibilmente ridotto, contrariamente a quanto sostenuto dai detrattori del progetto. La tariffa prevista per il servizio di ossidazione ad umido dei fanghi (compreso lo smaltimento finale del residuo inerte) è di 103 €/t di fango disidratato (valore calcolato dalla tariffa riferita al secco), assolutamente in linea con i valori attuali di mercato ed anzi molto più conveniente della tariffa di 160 €/t pagata per la messa a discarica dei fanghi.
“Tutte queste problematiche sono state attentamente esaminate dall’Appa durante l’iter istruttorio che ha preceduto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale, che ha comportato numerose integrazioni migliorative al progetto originario. Proprio in seguito a questo lungo processo riteniamo che oggi tutte le potenziali criticità segnalate anche dal Comune di Rovereto possano dirsi superate. Ma ci siamo assunti anche l’impegno a monitorare costantemente l’area attraverso un gruppo tecnico congiunto Provincia-Comune, per accertarci che tutte le prestazioni dell’impianto rimangano all’interno delle soglie previste e per valutare l’effettivo impatto sulla viabilità".