Sabato, 12 Maggio 2018 - 20:52 Comunicato 1002

L'incontro ha visto la presenza delle massime autorità civili e militari. Rossi: "Degli alpini possiamo fidarci"
Il saluto della città agli Alpini al teatro Sociale

Dopo la messa in suffragio ai caduti con l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi e l'ordinario militare Santo Marcianò, al duomo di Trento, il programma della 91esima Adunata degli alpini è proseguito con la sfilata dei vessilli e dei labari, guidati dalla fanfara militare, attraverso il centro storico fino al teatro Sociale. Qui, alle ore 18, si è tenuto l'atteso incontro, moderato dal giornalista Toni Capuozzo, a cui hanno portato il loro saluto il governatore del Trentino Ugo Rossi e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. Con loro il presidente nazionale dell'Ana, Sebastiano Favero, quello della sezione di Trento, Maurizio Pinamonti, il capo di stato Maggiore Claudio Graziano, il comandante delle truppe alpine Claudio Berto. Da tutti una forte sottolineatura del significato profondo di questa Adunata, che cade nel centenario della fine della Prima guerra mondiale: da un lato, la volontà di ricordare tutti i caduti, senza distinzione; dall'altro, ribadire un impegno forte, consapevole, in direzione della pace, della solidarietà, della sicurezza dei cittadini, in un'Europa che vede oggi cooperare in maniera convinta ed efficace - anche in scenari difficili come quello del Libano - le forze militari d quei paesi che 100 anni fa si sono combattuti.

Sul palco del teatro sociale, dunque, il giornalista Toni Capuozzo, assieme a Bruno Fasani, direttore dell' "Alpino". Capuozzo, a sua volta  una Penna nera, ha descritto fra l'altro gli Alpini con una bella immagine, quella del sostegno ai passeggeri presente negli autobus, a cui ci si attacca quando  si vuole avere la sicurezza di rimanere in piedi.

Ad aprire l'incontro il presidente della sezione Ana di Trento Pinamonti, che ha ricordato come questa Adunata a Trento sia al tempo stesso "una sfida è un sogno. Noi ci abbiamo messo anima e corpo per realizzarlo, assieme a tutte le altre realtà coinvolte. Abbiamo voluto anche dare un taglio diverso all'evento, ricordando tutti i caduti, indipendentemente dalla divisa che vestivano, e così le famiglie, i civili, che in Trentino patirono grandi sofferenza”. Da Pinamonti un accorato appello ai giovani, affinché continuino accompagnare gli Alpini e a “portare lo zaino”, come fanno gli Alpini in missione e quelli in congedo, uniti sempre, sempre pronti a dare il meglio di sé. 

Per il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi "non è una novità per gli alpini declinare la parola 'pace', perché  gli alpini lavorano per costruire la pace ogni giorno. Viviamo tempi difficili e abbiamo bisogno di sostenerci a chi ci dà fiducia. L’Ana e gli alpini si meritano fino in fondo la nostra fiducia, noi istituzioni e noi cittadini possiamo fidarci completamente  di loro. Anche in questa Adunata, nonostante tutti gli sforzi che abbiamo fatto per accoglierli al meglio, hanno dimostrato di sapersi organizzare autonomamente, con grande spirito di corpo. Con la nostra Autonomia ci sentiamo particolarmente vicini agli Alpini. La nostra è un'Autonomia aperta, che si sente pienamente parte della Repubblica italiana. Noi trentini siamo sempre pronti a metterla a disposizione degli altri, di chi ha bisogno, con il meglio che abbiamo nel nostro territorio, fra cui proprio gli Alpini".

Per il sindaco di Trento Andreatta "questo evento ci aiuta anche a capire cosa una città come la nostra può dare, in un paese sempre più civile, coeso e aperto. Gli alpini possono davvero insegnarci qualcosa". Il  generale Berto ha ricordato come  truppe alpine siano "custodi di una storia gloriosa, ma non solo: oggi sono presenti all'estero in scenari diversi,ed inoltre sono impegnate  nell'operazione Strade sicure, erede di Vespri siciliani. Il loro è un contributo prezioso, ovunque si manifesti. Quei paesi che hanno dismesso le truppe alpine si sono accorti dell'errore e le hanno ricreate. la montagna è una grande scuola". Il capo di Stato maggiore della Difesa Graziano, infine ha sottolineato il grande valore dell'Adunata, "un evento che ha una eco un po' ovunque, dentro e fuori l'Italia. Questa è l’Adunata della riconciliazione E' molto importante che mentre celebriamo la patria guardiamo ad un futuro europeo di pace e di sicurezza. Abbiamo una brigata in Libano, nell’ambito di una forza multinazionale in cui sono presenti soldati di quei paesi che nella Prima guerra mondiale erano nemici, Gli ex-nemici di allora oggi collaborano perfettamente. Ma non dobbiamo dare nulla per scontato. La pace e la sicurezza vanno continuamente alimentate e continuamente costruite, giorno dopo giorno". 

Nel corso della cerimonia si è tenuta  la premiazione di due  giornalisti distintisi per il loro impegno anche a fianco degli alpini e dell'Ana, Ebe Pierini e Stefano Filippi. Sono state consegnate dall'Ana inoltre due donazioni, che rimarcano, come ogni anno, l'impegno dell'Associazione nel campo della solidarietà, un impegno assolutamente disinteressato e gratuito. Ad essere state scelte quest'anno l'associazione Trentino solidale, forte di una rete di quasi 500 volontari, impegnata nella lotta allo spreco alimentare, e il Banco Alimentare onlus, che raccoglie e distribuisce alimenti a chi ne ha bisogno  nelle province di Trento, Bolzano, Belluno e Vicenza,  collaborando con le locali strutture caritative.  

 Per gli alpini non esiste l'impossibile, è il moto di questa adunata. E' un moto che sta a significare che quando viene affidata una missione agli Alpini, essa viene portata a termine, Qualsiasi missione. Con questa Adunata ad esempio sono stati raccolti  oltre 3,5 milioni di euro. Gli alpini sanno fare festa quando si trovano assieme, ma quando è il momento di dare lo fanno fino in fondo.

Immagini a cura dell'ufficio stampa

(mp)


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