Giovedì, 07 Novembre 2024 - 15:33 Comunicato 3082

L'assessore Tonina: "Proteggere i bambini e supportare le famiglie".
Il presente e il futuro dell'affido familiare

A fine 2022 erano poco più di 12.500 in Italia, 119 in Trentino, i bambini o i ragazzi accolti in famiglie affidatarie a causa di gravi problemi riscontrati nelle famiglie d'origine. Di questi, quasi il 60% è compreso tra 11 e 17 anni di età. Il dato è emerso nel corso di un convegno nazionale, tenutosi oggi al Castello del Buonconsiglio di Trento, dal titolo “Il presente e il futuro dell’affidamento familiare", organizzato dal Servizio politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, da TSM - Trentino School of Management, in collaborazione con ANFAA - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, nell’ambito delle iniziative collegate a Trento Capitale europea del Volontariato 2024.
Convegno "Il presente e il futuro dell'affido familiare": nella foto Federica Sartori e Mario Tonina [ Area comunicazione TSM ]

Con l’intervento di alcuni esperti e studiosi della materia e le testimonianze di chi ha vissuto la realtà dell’affido in prima persona, il convegno ha messo in luce il ruolo dei diversi soggetti coinvolti e approfondito gli aspetti giuridici, sociali, etici e deontologici di questo intervento, così socialmente significativo.

“La protezione dei nostri ragazzi è una delle responsabilità più nobili e importanti che possiamo assumerci come comunità - ha detto in apertura l'assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione della Provincia, Mario Tonina - e dobbiamo lavorare, tutti insieme, per prevenire situazioni di rischio e supportare i genitori nei loro impegni di cura e accompagnamento alla crescita. Sappiamo che ci sono situazioni molto complesse - ha precisato ancora l’assessore Tonina - dove prevenzione e supporto non bastano. Ogni bambino ha diritto di vivere con la propria famiglia, ma ci sono, a volte, situazioni dove i genitori si trovano in momenti di grave difficoltà, e dove, in attesa di un recupero delle condizioni necessarie per riunire la famiglia, è necessario garantire al bambino una realtà stabile, accogliente e protetta: in questi casi l'affidamento familiare può rappresentare una soluzione. Quello che, come istituzioni, dobbiamo garantire - ha aggiunto Tonina - è che questi progetti di accoglienza dei bambini siano realizzati con sensibilità, attenzione e con un forte supporto professionale alle famiglie".

Al riguardo, l’assessore ha ricordato l’impegno del Servizio politiche sociali della Provincia, che attraverso l’Equipe per l’affidamento familiare, diretta da Elisabetta Cenci, è costantemente al fianco delle famiglie, in collaborazione con i servizi sociali delle comunità di valle e l'Autorità giudiziaria, offrendo ai genitori affidatari formazione, supporto psicologico e assistenza, affinché possano affrontare al meglio le difficoltà e le responsabilità che questo impegno comporta.

Negli ultimi anni, è emerso nel corso dei lavori, l'Italia è finita al penultimo posto in Europa nella classifica che misura la capacità di allontanare i minori dalle famiglie con gravi disagi. Questo - come ha spiegato Paola Ricchiardi dell'Università di Torino - a causa delle peggiorate condizioni economiche e sociali delle famiglie, ma anche in conseguenza di stereotipi e pregiudizi che alimentano una rappresentazione negativa dell'affido familiare. Per ristabilire un clima di maggiore fiducia occorre promuovere gli affidi consensuali, in accordo dunque con le famiglie d'origine. 

Gli affidatari sono dei volontari - è stato evidenziato nel corso del convegno - e hanno un ruolo importante nel progetto di affidamento. Sono soggetti attivi che devono essere preparati, valutati e supportati nello svolgimento dell'affido, ma anche ascoltati dagli operatori e dai giudici minorili prima di prendere decisioni significative sul bambino o sul ragazzo loro affidato. 

L’affidamento familiare è temporaneo, programmato, promosso e sostenuto dai servizi sociali, a volte prescritto dal Tribunale per i Minorenni, altre con il consenso della famiglia d’origine. Può essere a tempo pieno oppure a tempo parziale. Per la sua realizzazione l’affidamento familiare comporta un processo ad alta complessità in cui è necessario un supporto specialistico.

In apertura sono intervenuti anche il presidente di TSM, Francesco Barone ed Elisa Rizzi, presidente dell'Ordine assistenti sociali della Regione Trentino - Alto Adige. Il convegno è stato moderato da Federica Sartori, dirigente del Servizio politiche sociali della Provincia.  

L'intervista all'assessore Mario Tonina

Qui il link per scaricare le immagini del convegno e l'intervista all'assessore Tonina

https://drive.google.com/drive/folders/1CxbJxiieJqs0JFR1Wl1aUpvgeXrk5csw

(fm)


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