
"Attualmente è in corso una discussione positiva in merito alla situazione in Ucraina e del commercio internazionale – ha affermato il ministro - con la questione dei dazi che preoccupa tutti. Non si tratta soltanto di una manovra economica, ma dietro le misure statunitensi si nasconde la sfida geopolitica globale. Penso si arriverà a un'intesa con un pizzico di fatica in più. Alla fine prevale l'interesse comune nel trovare un compromesso e una situazione ragionevole rispetto agli annunci delle settimane scorse, anche se è improbabile una ritirata totale degli Stati Uniti. Per quanto riguarda il nostro Paese dobbiamo prestare la massima attenzione ai dazi non annunciati, ovvero quelli riguardanti i prodotti farmaceutici. L'incertezza e la paura al momento stanno producendo l'effetto tra i produttori di beni di rinviare le decisioni e gli investimenti, ma in prospettiva sono convinto che un dazio limitato possa essere gestibile. Al contrario se non saremo vigili, il settore farmaceutico potrebbe pagare un prezzo molto alto".
A margine della conversazione il ministro Giorgetti si è detto favorevole all'introduzione della tassa di 2 euro sui pacchi provenienti dalla Cina ("nasce da una mia proposta più ampia che deve gravare sui produttori. Se fatta bene questa misura è ragionevole e auspicabile") e ha ricordato la necessità di aumentare i finanziamenti all'Ucraina anche nella fase di ricostruzione postbellica, attraverso un'azione concertata alla quale non dovrà assolutamente partecipare chi sinora ha favorito e fatto affari con la Russia.