Venerdì, 01 Giugno 2018 - 19:00 Comunicato 1265

Il futuro della mobilità? Elettrico, smart e condiviso!

Auto: un bene che si possiede o un servizio che si condivide? Questo il cambio di paradigma in materia di mobilità su cui si sono confrontati al MUSE nell’ambito del Festival dell’economia l’economista Andrea Boitani, il direttore operativo di Trentino Sviluppo Mauro Casotto, il pilota di Formula-E Luca Filippi, l’amministratore delegato di LeasePlan Italia Alfonso Martinez e l’alpinista Simone Moro. L’aumento dell’inquinamento e delle congestioni stradali, che costano all’Italia 5 miliardi di euro l’anno, rendono infatti necessario ripensare a come muoverci. Tra le alternative sostenibili proposte dai relatori il car sharing, la bikeconomy, l’efficientamento del trasporto pubblico, il ricorso all’auto elettrica e l’adozione di comportamenti individuali quotidiani “amici dell’ambiente”.

Si è parlato di trend della mobilità e di auto elettriche oggi, venerdì 1° giugno, al MUSE nell’ambito del Festival dell’economia. Al seminario, promosso da LeasePlan Italia, hanno preso parte l’economista Andrea Boitani, il direttore operativo di Trentino Sviluppo Mauro Casotto, il pilota di Formula E Luca Filippi, l’amministratore delegato di LeasePlan Italia Alfonso Martinez e l’alpinista e scrittore Simone Moro. Tra gli strumenti proposti per promuovere la mobilità sostenibile, riducendo così l’inquinamento, il consumo di suolo e le congestioni stradali – che in Italia costano cinque miliardi di euro l’anno – quelli legati all’implementazione dei trasporti integrati e condivisi, come il car sharing, il car pooling e l’utilizzo della bicicletta, tradizionale o a pedalata assistita, nelle tratte urbane.

“Il futuro della mobilità – sostiene Alfonso Martinez – passa dallo scardinamento del paradigma fordiano una macchina-una persona, una macchina-una famiglia alla dicotomia una macchina-un servizio, servizio che diventa ogni giorno più smart e personalizzato”. Sull’efficientamento del trasporto urbano si concentra invece il professor Boitani. “La sola Madrid – dice – ha più chilometri di metropolitana di tutte le città italiane messe insieme, perciò il primo passo per ridurre il traffico di veicoli privati è rendere il servizio pubblico moderno ed efficiente”.

Affascinante, ma più insidioso il tema delle auto elettriche e ibride, che in Italia detengono una quota di mercato pari al 4%, con oltre 61 mila nuovi veicoli immatricolati nel 2017. Tra le maggiori criticità riscontrate quelle legate alla mancanza di un’infrastruttura di ricarica adeguata, allo sfruttamento dei lavoratori dell’industria estrattiva di minerali rari, come il cobalto, necessari alla produzione delle batterie e allo smaltimento delle stesse. “Di qui – spiega Casotto – la necessità di promuovere la ricerca accademica e industriale di settore, costruendo un ecosistema favorevole alla crescita di startup e imprese innovative e riuscendo a sfruttare le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione europea per questo tipo di attività. Penso ai progetti della Fondazione Bruno Kessler per lo sviluppo di nuove batterie a flusso vegetali e di stazioni di ricarica che trasformano il metano in idrogeno, producendo dunque energia pulita ma sfruttando l’infrastruttura fisica preesistente. O ancora a Progetto Manifattura, hub trentino della mobilità sostenibile o ProM Facility, il laboratorio di additive manufacturing di Polo Meccatronica a Rovereto dove la scuderia universitaria E-Agle dell’ateneo di Trento ha messo a punto una monoposto elettrica con cui partecipare alle gare di Formula SAE”. “Le auto elettriche di oggi sono pensate per la città – interviene il pilota Luca Filippi – perciò anche le gare di Formula E si svolgono in contesti urbani e questo ci aiuta a far passare ai tifosi, che sono tutti giovanissimi, il messaggio che si può correre divertendosi, senza inquinare l’ambiente”. “Perché – conclude l’alpinista Simone Moro – il primo modo per rendere la mobilità sostenibile è rendere sostenibili anche i nostri comportamenti quotidiani”.

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