Martedì, 13 Dicembre 2016 Comunicato 2651

Uno dei massimi esperti mondiali delle digital humanities a Trento invitato dall'Assessorato all'Università e Ricerca
Il design del sapere: venerdì la conferenza di Jeffrey Schnapp

Quali interazioni sono oggi individuabili nel rapporto tra ricerca scientifica e ricerca umanistica? In quale misura la sinergia, mai uguale a se stessa, tra queste due aree è influenzata dalle tecnologie, dalle abitudini e dalle scoperte? Questa la premessa che fa da sfondo alla conferenza, aperta ai ricercatori ed alla cittadinanza, che Jeffrey T. Schnapp, professore ordinario alla Harvard University ed uno dei massimi esperti mondiali delle "digital humanities", terrà a Trento venerdì prossimo, alle ore 14.30, presso l'Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, in via Verdi 26 a Trento.

L'invito a Schnapp di fare il punto a Trento sullo stato della ricerca, delle sue forze e debolezze e delle sue prospettive, è dell'Assessorato all'Università e Ricerca della Provincia autonoma di Trento. La conferenza, intitolata "Il design del sapere" - spiega l'assessora Sara Ferrari - è una riflessione in preparazione degli Stati generali della Ricerca che si terranno nella primavera 2017 e sarà preceduta da una tavola rotonda informale con un gruppo ristretto di attori che sul territorio si occupano di ricerca programmata per la mattina di venerdì nella Sala Fedrizzi del palazzo sede della Provincia.

Oltre all'insegnamento presso la Harvard University, Jeffrey T. Schnapp è direttore del MetaLAB@Harvard e co-direttore del Berkman Center for Internet and Society. Filologo romanzo di formazione, Schnapp è autore di venticinque libri, più di duecento saggi su autori quali Virgilio, Albertino Mussato, Dante Alighieri, Hildegard von Bingen, Francesco Petrarca e Niccolò Macchiavelli, di studi sui centones antichi, la poesia sperimentale delle prime avanguardie, la storia del consumo del caffè, i nuovi materiali dell'architettura novecentesca e l'iconografia della pipa nell'arte moderna.

E' anche noto come curatore, avendo collaborato con diversi musei internazionali; nel 2015 è stato chiamato dal Gruppo Piaggio a far parte del Chief Executive Officer del progetto Piaggio Fast Forward lanciato dal gruppo di Pontedera per sviluppare un nuovo modo di fare ricerca. 

  



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