
Erano oltre seicento le persone provenienti dal Trentino ricevute in udienza dal Papa, in gran parte della Val di Ledro e dell'Alto Garda, ma non solo. Papa Francesco ha salutato il presidente Fugatti e gli altri rappresentanti istituzionali e della comunità trentina presenti a Roma e nel suo discorso ha paragonato l'albero alla Chiesa.
“Colpisce la maestosa solennità dell’albero, tagliato nel rispetto dei principi ecologici per il ricambio naturale del bosco. Porta i segni dei suoi molti anni, le stratificazioni del tronco massiccio; le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie: tutte che salgono insieme verso l’alto. Può essere una bella immagine della Chiesa, popolo da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo, proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono ad un’unica origine, Gesù”, ha detto il Santo Padre.
Come ha sottolineato anche una comunicazione ufficiale della Santa Sede, la scelta dell’abete è stata “determinata, non solamente da una valenza estetica, ma anche da una ecologicamente responsabile”. L’abete prelevato, infatti, fa parte di uno dei lotti da tagliare per la corretta coltura del bosco, certificato PEFC, cioè gestito in linea con i più severi requisiti ambientali, sociali ed economici.
L’iniziativa del dono da parte trentina non si è limitata all’abete: associazioni, istituzioni, enti, semplici cittadini - attivatisi sia singolarmente che in gruppi - si sono dedicati alla decorazione dell'abete principale e di altri 39 alberi di dimensioni minori, acquistati e provenienti da coltivazioni dedicate, da destinare ad uffici, luoghi pubblici e palazzi della Santa Sede e anche per questo in molti hanno voluto partecipare al suggestivo momento dell'accensione. Il presepe e l’albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, domenica 12 gennaio 2025.
Fotoservizio e immagini a cura dell'Ufficio Stampa
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