Domenica, 13 Ottobre 2019 - 14:25 Comunicato 2555

Anna Danesi, Paola Egonu, Myriam Sylla e Davide Mazzanti sul palco del Sociale
Il boom del volley femminile

Il grande volley femminile, quello dell'argento in Giappone nel 2018, quello che si è qualificato per le Olimpiadi di Tokyo, è approdato oggi al teatro Sociale con le nazionali Anna Danesi, Paola Egonu, Myriam Sylla e il loro allenatore Davide Mazzanti. Grande l'entusiasmo del pubblico, fra cui tante giovanissime, desiderose di emulare presto le campionesse, che hanno sottoposto ad un fuoco di fila di domande, e grande la simpatia delle ospiti sul palco, intervistate da Deborah Schirru e Gian Luca Pasini. Tanti anche i sogni nel cassetto per le atlete azzurre, e tante le ambizioni: in primis, riscattare l'eliminazione alle olimpiadi di Rio, il cui ricordo ancora brucia, e soprattutto, crescere sempre. Nel corso dell'incontro, spazio anche ad Alesandra Marzari, del consorzio Vero volley, e a Mauro Fabris, presidente della Lega pallavolo serie A.

Una Nazionale che ha sorpreso tutti, quella italiana, arrivata sul podio in Giappone ai mondiali 2018, e che poi,  dopo il trionfale ritorno alla Malpensa, accolta da una folla di tifosi, è stata anche ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha riservato loro parole speciali: ""Vi ringrazio per l'esempio che offrite, avete conseguito un traguardo che è anche più importante del colore della medaglia che si vince: avete conquistato tanti concittadini". "Ma noi ci credevamo - hanno detto le atlete - anche se alla partenza nessuno avrebbe scommesso su un risultato così importante". 

Adesso la sfida sono i Giochi olimpici. "Tutti continuiamo ad imparare - ha sottolineato il ct  Mazanti - loro e anche io. Nella pallavolo non esiste il 'mantenimento' ma il miglioramento continuo". Il segreto, però, non è porre regole troppo rigide. "Io ho scelto la strada più difficile, lasciare che ognuna  possa esprimere se stessa.  Questo significa che ogni tanto ci scontriamo, ma è l'unica maniera che conosco per fare bene questo lavoro. E la cosa più bella, alla fine, è che non finisce mai di stupirmi".

Sul palco del Sociale, personalità riverse, e ricordi diversi. "All'inizio la rete era alta anche per me, le difficoltà erano tante - ha detto Egonu. Non riuscivo a fare un passo davanti all’altro, poi ho imparato". Più difficile conservare un ricordo delle vittorie, perché, ha chiosato Sylla "quando sei in gioco non pensi, senti solamente la fiducia delle tue compagne, e non vuoi deluderla. Solo dopo realizzi quello che è successo". 

La vita del team non è sempre rose e fiori. "Trascorrere a volte mesi sempre con le stesse persone è difficile -a riconosciuto Danesi - ma riusciamo sempre a svagarci, giochiamo a carte, facciamo delle cene". E poi si ascolta la  musica di cui si incarica Miriam, la dj del team. In ogni modo, sopportare tutta questa pressione sarebbe impossibile senza il sostegno  reciproco. E poi, fuori, c'è l'affetto dei tifosi. Un affetto che cresce giorno dopo giorno e lo si è visto anche a Trento. 

(mp)


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