
"Le discariche stanno completando il loro ciclo ed è dunque necessario assumere una decisione definitiva in merito alla gestione del rifiuto indifferenziato” ha specificato il vicepresidente Tonina. “Si parla di oltre 60mila tonnellate di materiale da gestire, che oggi viene in parte dirottato sulle due discariche di Imer e Monclassico, sugli impianti di Bolzano, Dalmine (Bergamo) ed altre realtà fuori provincia. Per quanto riguarda il futuro, 2 le ipotesi in campo proposte da Fbk e Università di Trento che propongono: un termovalorizzatore oppure un impianto senza combustione con gassificazione dei rifiuti e recupero di materie prime. In alternativa il materiale sarà necessariamente conferito in altri impianti fuori regione, ma con costi maggiori (si parla di circa 200 euro a tonnellata, oltre alle spese di trasporto) ed incertezze legate ad eventi critici. Intervenuto di fronte a una platea dalle sensibilità eterogenee, il vicepresidente si è detto certo: “Per un motivo etico, il Trentino dovrebbe avere la responsabilità di gestire al proprio interno la questione dei rifiuti. È importante che una scelta venga comunque assunta dal territorio, nell’alveo di un processo partecipativo che per la prima volta viene promosso dall’Amministrazione provinciale in questi termini. Continuiamo intanto a lavorare per migliorare ulteriormente la raccolta differenziata e non sottovalutiamo alcun aspetto di natura economica e ambientale, oltre che per la salvaguardia della salute dei cittadini. Le vostre osservazioni saranno importanti per la definizione di una soluzione che trovi una condivisione il più possibile trasversale. In questo senso, abbiamo una responsabilità anche nei confronti dei giovani, che sui temi ambientali dimostrano sensibilità e maturità”.
Prima di decidere, ci saranno una serie di valutazioni tecniche, accanto a una verifica degli aspetti economici relativi, tra l'altro, ai costi di una possibile realizzazione e gestione dell'impianto di trattamento con recupero energetico. Sulla base degli elementi raccolti nel Piano, degli ulteriori approfondimenti tecnici ed economici in corso nonché dei contributi provenienti dalla fase partecipativa, entro l'anno la Giunta deciderà le strategie a lungo termine nella gestione della frazione indifferenziata dei rifiuti.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti di: Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali; Ordine dei chimici; Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri; Ordine degli ingegneri; Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori; Cgil, Cisl e Uil; Confindustria; Confesercenti; Associazione artigiani e piccole imprese; Associazione albergatori e imprese turistiche; Associazione gestori rifugi; Fondazione Edmund Mach; Federazione consorzi irrigui e miglioramento fondiario; Confagricoltori; Federazione provinciale allevatori; Coldiretti; Associazione contadini; Codipra; Manageritalia; FederManager; Camera di commercio industria artigianato e agricoltura; Associazione trentina dell’edilizia; Unione provinciale istituzione per l’assistenza; Consolida; Sat; Wwf; Legambiente; Casa scuri rossi; Associazione rotte inverse; Federcoop; Consorzio di tutela vini. Da parte di quanti sono intervenuti è arrivato l'apprezzamento per il lavoro svolto dalla Provincia attraverso il piano rifiuti, ed è stata sottolineata da più parti l'importanza di arrivare ad una chiusura del ciclo rifiuti dentro il territorio provinciale, ponendo particolare attenzione ai temi ambientali e dell’impatto sanitario, favorendo ulteriormente la riduzione del materiale indifferenziato attraverso la raccolta porta a porta.