Martedì, 12 Marzo 2019 - 14:46 Comunicato 491

A Trento, dalle ore 9 alle ore 13, personale dell’Apss e volontari saranno presenti in piazza Cesare Battisti promuovere la salute renale
Il 14 marzo è la Giornata mondiale del rene

Giovedì 14 marzo si tiene in tutto il mondo la Giornata mondiale del rene che quest’anno ha come tema «La salute del rene per tutti e ovunque». Per l'occasione il personale dell’Unità operativa multizonale di nefrologia e dialisi dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e i volontari dell’Associazione provinciale amici della nefrologia (Apan) e della Croce rossa italiana (Cri) saranno presenti, dalle ore 9 alle ore 13, in piazza Cesare Battisti, a Trento. Forniranno informazioni sulle patologie renali e sulla loro prevenzione ed effettueranno gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa e l’esame delle urine.

L'insufficienza renale cronica è al sesto posto fra le cause di morte a più rapida crescita ed è causa, a livello mondiale, di oltre 2 milioni di decessi ogni anno. Il numero stimato, sempre a livello mondiale, di persone affette da patologie renali è oggi di oltre 580 milioni. Oltre alla malattia renale cronica, va rilevato come annualmente episodi di insufficienza renale acuta colpiscano oltre 13 milioni a livello globale e, in molti casi, la perdita acuta di funzione renale non è reversibile.

Dai dati della letteratura, in numerosi studi fatti nella popolazione italiana, risulta che sono circa 5 milioni i connazionali che soffrono di malattie renali a vari livelli di gravità e circa 1 milione le persone che, a causa di una ridotta funzionalità dei reni, rischiano complicanze cardiovascolari, dialisi e trapianto. La prevalenza di malattia renale, nei cinque stadi di gravità in cui è classificata, è circa il 10% della popolazione, mentre per gli stadi 4 e 5, che individuano la malattia renale nella forma più avanzata, è di poco superiore allo 0.8% della popolazione.

I dati del Registro italiano di nefrologia e dialisi riportano, a dicembre 2018, poco più di 28 mila persone con un trapianto di rene, mentre il registro riporta che vi sono circa 45 mila pazienti che si sottopongono a dialisi in ospedale e poco meno di 5 mila pazienti che eseguono dialisi a domicilio, prevalentemente con la metodica della dialisi peritoneale. Per quanto riguarda la provincia di Trento i dati al 31 dicembre 2018 evidenziano che 246 pazienti sono in terapia dialitica: 209 in dialisi extracorporea nei centri dialisi localizzati in tutti gli ospedali del Trentino e 37 in dialisi peritoneale, metodica che viene effettuata dai pazienti stessi presso il loro domicilio.

Il numero di pazienti dializzati a livello provinciale si è andato riducendo negli ultimi anni, grazie all’intensa attività di trapianto di rene effettuata a Verona e a Innsbruck ma soprattutto all’elevato numero di donazioni di organi effettuate nelle rianimazioni trentine, segno questo di una grande sensibilità alla donazione. Dal 2007 a fine 2018 sono stati effettuati 333 interventi di trapianto di rene e questo ha portato il numero complessivo di pazienti trentini con trapianto di rene funzionante a 323 unità. Il dato è ancor più significativo in quanto Trento risulta essere la sola provincia italiana in cui i portatori di trapianto sono in numero maggiore rispetto ai dializzati (323 vs 246). Questo importante risultato si è potuto ottenere grazie al lavoro di numerosi professionisti quali i neurochirurghi, rianimatori, nefrologi, chirurghi, coordinamento trapianti e tutto il personale infermieristico delle unità operative coinvolte che con attenzione svolge quotidianamente il proprio lavoro.

Sulla tematica delle donazioni va ricordato come i dati del 2018, recentemente presentati dal Centro Nazionale Trapianti, pongono la Provincia autonoma di Trento al terzo posto in merito alle donazioni per popolazione residente. Infatti, con 41 donazioni per milione di abitanti, la Pat si colloca subito dietro alla regione Toscana (46.8).

La giornata del rene quest’anno è dedicata a «La salute del rene per tutti e ovunque». Questo tema vuole sottolineare come esistano differenze importanti nell’accesso delle cure per le malattie renali a livello mondiale: il mondo sviluppato riesce a garantire cure a tutti, i paesi in via di sviluppo solo a pochi pazienti. In questa frase vi è il richiamo ai principi di equità ed uguaglianza, di accessibilità universale alle cure. Proprio su questo tema l’Unità operativa di nefrologia e dialisi dell’Apss è da anni in prima linea nel favorire l’accesso alle cure anche e soprattutto alle persone disagiate attraverso stage di formazione per medici e infermieri dei paesi dell’Africa sub sahariana (Mali, Ghana e Burkina Faso) perché possano attivare ambulatori di prevenzione della malattia renale e centri dialisi in questi territori.

(rc)


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