Potranno ricevere il messaggio solo i dispositivi agganciati alle reti degli operatori di telefonia mobile: IT alert non funzionerà ad esempio se il cellulare è spento o in modalità aereo, mentre nelle aree senza ‘campo’ il sistema si appoggerà ala rete dedicata all’emergenza. Non è comunque necessario scaricare alcuna app: il messaggio arriverà in automatico.
Il messaggio (in lingua italiana e inglese) che apparirà sugli schermi dei dispositivi sarà segnalato da una notifica audio del tutto diversa da quello delle classiche suonerie. Trattandosi solo di un test, i cittadini dovranno solo prendere visione del messaggio e compilare un questionario in forma anonima attraverso il sito it-alert.it: le osservazioni degli utenti consentiranno di migliorare lo strumento.
IT alert è stato pensato come modalità di allerta rispetto a specifiche potenziali emergenze, quali il collasso di una grande diga, incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense. In altri territori nazionali, IT alert potrà scattare anche in caso di maremoto (generato da un terremoto) o attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli).
Attraverso la tecnologia cell-broadcast, i messaggi IT-alert saranno inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano nei territori confinanti. Analogamente, in occasione del test in programma in Alto Adige il 13 ottobre, è possibile che i messaggi trasmessi possano interessare in parte anche la popolazione trentina e in transito sul territorio provinciale.
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