Venerdì, 25 Gennaio 2013 - 02:00 Comunicato 207

Questa mattina alla Camera di Commercio
"INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE: LE STRATEGIE E LE INIZIATIVE NAZIONALI"

Il Convegno ha evidenziato l'importanza di aprirsi ai mercati esteri e ha illustrato i programmi dell'attività nazionale e locale per il 2013. Il ruolo di Trentino Sprint a sostegno del processo di internazionalizzazione delle imprese locali.
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Lo sviluppo e la competitività del tessuto produttivo non possono più prescindere dalla capacità di aprirsi ai mercati esteri. Negli ultimi anni, il lavoro svolto dal sistema camerale a sostegno dello sviluppo imprenditoriale oltre i confini nazionali – anche tramite aziende speciali come Trentino Sprint – è andato intensificandosi garantendo un costante apporto grazie all'operato sia delle singole Camere di Commercio sia della rete camerale internazionale.
L'incontro tenutosi stamane in via Calepina e dedicato a "Internazionalizzazione del sistema camerale: le strategie e le iniziative nazionali" è stato introdotto e moderato da Mauro Leveghi, Segretario generale della Camera di Commercio di Trento, che ha inquadrato con un breve excursus storico l'importanza che l'Ente camerale trentino ha sempre attribuito alla capacità imprenditoriale di aprirsi all'estero.
Nel proprio intervento, Adriano Dalpez, Presidente della Camera di Commercio di Trento, ha ricordato come il Trentino sia un territorio orientato per cultura, natura e necessità ai rapporti internazionali e come nell'era della globalizzazione la Camera di Commercio di Trento abbia esercitato un ruolo importante per favorire l'attività delle imprese trentine all'estero. I primi dati sulla congiuntura relativi al 4' trimestre 2012 confermano come l'export trentino abbia chiuso la scorsa annata con un valore complessivo di merci/servizi esportati stimato pari a 3.300 milioni di euro (3.136 milioni nel 2011). Il Presidente ha però evidenziato che in provincia le aziende esportatrici risultano essere poco più di 900 ma solo cento di loro garantiscono circa l'87% dell'intero export. L'attenzione dell'attività camerale deve dunque concentrarsi su quel segmento imprenditoriale che pur avendo effettive potenzialità competitive, per effetto delle dimensioni aziendali più contenute necessita di maggiore assistenza per affrontare i mercati internazionali.
La parola è quindi passata a Sandro Pettinato, Vicesegretario generale di Unioncamere che ha evidenziato come nel biennio 2011-2012 l'export sia stata la principale leva di sviluppo per l'economia italiana con un aumento delle esportazioni pari al 5%. L'Italia ha dunque difeso bene le proprie quote di mercato, anche grazie al rallentamento delle grandi economie emergenti. È stata quindi sottolineata l'importanza della collaborazione per poter affrontare con maggiore forza le sfide dei mercati esteri. La "Strategia Regioni Camere per l'internazionalizzazione" è il progetto creato ad hoc per sostenere questo principio e dare vita a un programma congiunto di iniziative, creare sportelli territoriali che siano un punto di riferimento dove attingere informazioni utili al processo di internazionalizzazione, accedere e utilizzare i fondi strutturali UE.
Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, ha quindi spiegato che l'export italiano non è mai stato così in buona salute dal 2002 e che lo spazio di crescita delle nostre imprese esportatrici è davvero cospicuo. Per favorire lo sviluppo di questo potenziale è però necessario puntare su alcune priorità come l'attivazione di una rete di sportelli informativi a supporto dell'export; la selezione e il rilancio dei nuovi uffici ICE nei territori a maggior potenziale di crescita per il made in Italy; nuovi strumenti di aggregazione all'export (reti di impresa e consorzi) oltre agli incentivi fiscali per chi investe su progetti internazionali; una politica di formazione e di credito garantito alle PMI che puntano sull'estero; l'utilizzo efficace dei fondi comunitari; il potenziamento delle risorse economiche per il nuovo piano di promozione nazionale e locale.
In Italia, le Camere di Commercio agiranno su due fronti per valorizzare il made in Italy oltre i confini nazionali: la condivisione delle priorità in termini di strategie, azioni, risorse e progetti e l'individuazione e l'accompagnamento, in tre anni, di almeno 70mila nuove aziende esportatrici in grado di affrontare i mercati esteri.
In Trentino, il programma dell'attività a supporto dell'attività internazionale delle imprese locali è stato descritto nei dettagli da Mariano Gianotti, Presidente di Trentino Sprint, l'azienda speciale della Camera di Commercio di Trento che con i propri servizi sostiene e favorisce il processo di apertura delle imprese ai mercati esteri. Nello specifico, nel 2013, è in programma la partecipazione a fiere internazionali di settore come Stonexpo (USA) e Marmomacc (Verona) per il comparto lapideo; Mosbuild (Russia), AIA Convention (USA), Project Lebanon (Libano), Project Quatar (Quatar), Made Expo (Italia), Saudi Build (Arabia Saudita), Batimat (Francia) dedicate al settore edile.
Anche il calendario delle missioni risulta piuttosto fitto. L'attività 2013 comprenderà 7 appuntamenti di incoming organizzati per il settore vitivinicolo, lapideo, edile e agroalimentare; 3 missioni economico-istituzionali previste nell'area BRIC, in Sudamerica e nei Paesi dell'Est (Ungheria o Polonia); missioni esplorative, per sondare e verificare sui mercati esteri la presenza di condizioni effettivamente favorevoli all'attività di esportazione.
Non meno importante è l'attività cosiddetta di "network e sviluppo" realizzata da Trentino Sprint, che riguarda la formazione, gli incontri con gli imprenditori, gli appuntamenti dedicati alla presentazione del profilo economico di realtà extranazionali, la partecipazione a desk operativi esteri, la collaborazione con la rete delle Camere di Commercio italiane all'estero, l'adesione a progetti multiregionali e nazionali (Unioncamere).
L'incontro è terminato con l'intervento di Alberto Pacher, Presidente della Provincia autonoma di Trento che ha messo in evidenza l'impegno della Provincia a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese, con il rinnovo degli incentivi all'export, grazie al quale è stata significativamente ampliata la gamma delle azioni sostenibili e velocizzate le procedure di concessione e liquidazione. I problemi sono conosciuti ed è costante il monitoraggio degli indicatori economici che mostrano purtroppo un quadro preoccupante. Ma conosciuti sono anche gli strumenti messi in campo, come il recente accordo sul credito che ha liberato un potenziale di 150 milioni di euro per sostenere le imprese che affrontano il mercato estero, o le altre misure del "decalogo per l'internazionalizzazione". Nella consapevolezza che c'è bisogno di non mollare la presa, si dovrà però recuperare soprattutto su un altro terreno, più immateriale, su una sorta di "compliance" (secondo l'accezione più clinica che economica), su una consapevolezza diffusa cioè di essere ciascuno parte del sistema trentino e non attori antagonisti. Ecco perché sarà messa a punto nelle prossime settimane una modalità molto operativa per far lavorare insieme pubblico, imprese e parti sociali: una sorta di plancia che indirizzi meglio il Trentino attraverso questi tempi di burrasca, perché la Provincia è tutt'altro che una nave che si sta muovendo per inerzia.

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