La Bce è messa in discussione da più parti. Sappiamo che la sua indipendenza è sancita dal Trattato europeo, ma durante la crisi la Bce ha dovuto fare una serie di azioni che hanno destato dubbi sulla sua indipendenza. Abbiamo visto come l'intervento di Mario Draghi ''whatever it takes'', ovvero '' pur di scongiurare il fallimento dell'Euro, la Bce e'pronta a comprare il debito di uno Paese membro''- a fronte di chiari impegni del Paese di fare riforme strutturali e di bilancio - sia stato criticato fortemente.
Cos' Letizia Reichlin ha delineato il punto sulle preoccupazioni destate da un forse eccessivo inserimento nella politica degli Stati della Ue. I cittadini oggi non sono più tanto d'accordo sul principio sacro dell'indipendenza della Bce. In Europa per via della crisi le banche centrali hanno avuto un atteggiamento aggressivo, che in tempi normali non avrebbero fatto. La Bce ha controllato la crisi prestando soldi alle banche con un tasso di interesse fisso. E' intervenuta nel mercato degli Stati Uniti, ha comprato titoli di Stato in Italia e in Gran Bretagna. Tuttavia, prima con Trichet e poi con Draghi la Bce ha prestato soldi alle banche perché in Europa il mercato è finanziato dalle banche e non dal mercato come negli Usa. Le preoccupazioni si basano sul dubbio che prestando soldi a istituzioni fragili, la Bce assuma anche un rischio di credito e quindi di perdita che ricade poi sui cittadini. Inoltre il rischi di inflazione crebbe dietro l'angolo, anche se di fatto questa è al di sotto del 2% nell'area Euro.
Nella blogosfera si dice anche che la Bce dovrebbe comprare il debito pubblico, non deve essere indipendente. Indipendenza regole e trasparenza devono andare di pari passo. Il problema oggi però non è l'inflazione,ma l'instabilità finanziaria. Dopo una breve ripresa dalla crsi, in Europa nel 2010 ritorna la crisi sovrana. In Spagna dal 2008 le banche non si prestano più soldi fra loro e le banche tedesche non prestano più soldi alle banche locali spagnole. Ora l'integrazione finanziaria nata con l'Euro non c'è più. Quindi la Bce comincia a prestare i soldi a tassi fissi. Negli Stati Uniti si è fatta la ristrutturazione delle banche, ma in Europa no, e in tutti i Paesi membri il rapporto tra debito e Pil è peggiorato. Intervenendo per aiutare le banche locali degli Stati membri, la Bce compra anche il rischio sovrano, ma indirettamente sta finanziando un Paese, mettendo in discussione il principio dell'indipendenza perché nel momento in cui una banca centrale si immischia nelle scelte di un paese specifico, c'è conflitto di interessi.
Oggi è messa quindi in discussione l'interferenza dei tecnocrati di Francoforte, tuttavia, non abbiamo più tassi di interesse sul debito, così alti come nel 2011 in Italia. ''Di fatto siamo davanti a un vuoto di governance - ha conlcuso Letizia Reichlin - la crisi non è finita e i tassi di interessi nel sud dell'Europa sono ancora più alti di quelli del nord,così la Bce forse dovrà fare prestiti alle banche di Paesi non solvibili. E' ancora legittimo?''
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