Venerdì, 24 Maggio 2013 - 02:00 Comunicato 1452

Vivaismo e formazione nel nuovo Centro forestale di San Giorgio in Val di Sella
INAUGURATA LA "CASA DELL'ABETE BIANCO"

Non ha resina al suo interno e quindi permette di ridurre gli scarti di selezione, per il suo aspetto estetico si presta particolarmente ad interpretare le linee dell'architettura moderna, le sue caratteristiche tecnologiche consentono di certificarne l'impiego strutturale secondo gli standard delle norme europee: sono le caratteristiche che fanno oggi dell'abete bianco, essenza spesso sottovalutata e relegata ad utilizzazioni poco nobili, una specie legnosa tutta da ri-scoprire. Per comprenderne appieno le possibilità di impiego, in particolare nella costruzione di edifici, possiamo recarci nei Länder tedeschi della Baviera e del Baden Wurttenberg, in quello austriaco del Vorarlberg o nella Svizzera centrale, dove da più di dieci anni i vari soggetti che operano nella filiera foresta-legno si sono uniti per valorizzare il legno di abete bianco, oppure ammirare il nuovo Centro forestale di Maso San Giorgio in Val di Sella, la moderna struttura realizzata dal Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento e destinata alla formazione degli addetti alle utilizzazioni forestali ma che vuole essere anche la "casa dell'abete bianco". Oggi alla sua inaugurazione, preceduta da un seminario all'Istituto "A. Degasperi" di Borgo Valsugana dedicato alla valorizzazione del legname locale e all'impiego del legno nelle costruzioni turistiche, non sono voluti mancare - accanto ai responsabili del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste e del Servizio Foreste e fauna della Provincia, i rappresentanti delle Comunità locali, ad iniziare dai sindaci di Borgo Valsugana e di Castelnuovo.-

Il progetto del nuovo centro (300 metri quadri interrati e 200 fuori terra) si ispira proprio alle iniziative che già da tempo sono state sviluppate in Germania, Austria e Svizzera, ma nel caso di San Giorgio vanno evidenziati tre elementi di valore in più: il legno utilizzato (350 metri cubi) proviene dagli alberi dei boschi della Val di Sella messi a disposizione gratuitamente dai comuni di Borgo Valsugana e Castelnuovo; le ditte aggiudicatrici dei lavori hanno tutte sede nel raggio di una ventina di chilometri rispetto a dove sorge la nuova struttura; il legno proviene da foreste trentine certificate secondo lo standard PEFC (oltre il 75% delle foreste trentine lo è), lo schema di certificazione forestale più diffuso al mondo che assicura la gestione responsabile delle risorse boschive.

In questo modo si è realizzato un esempio visibile e duraturo di valorizzazione di una specie legnosa troppo spesso considerata solo per scopi di basso valore, come la produzione di imballaggi. E si è dimostrata la realizzabilità della filosofia "chilometro zero" anche per questo tipo di acquisti, con tutti i vantaggi connessi, di ordine ambientale, economico e sociale.
Avere in casa una risorsa preziosa e non saperla valorizzare adeguatamente è certamente uno spreco. E' quel che accade spesso con il legname nazionale e ancor di più con quello dell'abete bianco, un legno dalle grandi qualità che lo renderebbero perfetto per essere usato a livello tecnologico e architettonico. L'abete bianco è la terza specie legnosa resinosa alpina, dopo abete rosso e larice, ed è una specie arborea caratteristica delle montagne dell'Europa meridionale, nei cui boschi ha una funzione ecologica di grande importanza: ha un apparato radicale robusto e profondo (resiste meglio al vento e stabilizza il terreno); si rinnova facilmente sotto la copertura delle piante adulte e favorisce la costituzione di boschi misti (più stabili rispetto a quelli formati da una sola specie).

Anche per dimostrare concretamente i vantaggi del legno di questa specie - specificamente illustrati stamane al seminario presso l'Istituto "A.Degasperi", al quale hanno partecipato con grande interesse gli stessi studenti - il nuovo edificio realizzato dal Servizio Foreste e fauna è stato costruito usando esclusivamente abete bianco dei boschi della val di Sella. A rendere possibile la realizzazione dell'edificio - come ha spiegato Maurizio Zanin, dirigente del Servizio Foreste e fauna - è stato però soprattutto il virtuoso connubio tra le risorse interne della Provincia ed i Comuni di Borgo Valsugana e Castelnuovo, che da tempo hanno instaurato con il Distretto forestale di Borgo e con il Compendio di Maso San Giorgio, in Val di Sella, una feconda collaborazione, che porta tra l'altro in questo luogo centinaia di studenti in visita al percorso botanico-didattico, al roccolo per l'uccellagione (a Maso San Giorgio si sta tra l'altro allestendo un piccolo museo dell'uccellagione), al vivaio forestale, specificamente dedicato alla produzione di specie tipiche della faggeta.

Accanto alla produzione vivaistica, il Centro di San Giorgio ha sviluppato una specifica vocazione, quella di centro formativo per gli addetti alle utilizzazioni forestali. Il Centro ospita, tra l'altro, un attrezzato laboratorio tecnico. Romano Masé, dirigente generale del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste, lo ha definito "una esperienza pilota in cui si riassumono tre aspetti: la scelta strategica di valorizzare una materia prima poco considerata quale il legno di abete bianco, l'aspetto funzionale della struttura legato sia alla produzione vivaistica che alla formazione, infine la sinergia e collaborazione con gli enti e la comunità locali che si è creata attorno al centro". (c.z.)

Immagini a cura dell'Ufficio Stampa
Allegati: dichiarazioni audio di Romano Masé e Maurizio Zanin
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