Domenica, 25 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3664

L'assessore Rossi: "Questo giorno così importante premia la determinazione e la capacità di decidere della comunità e delle istituzioni locali"
INAUGURATA A LISIGNAGO LA "RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE DELLA VALLE DI CEMBRA"

E' stata inaugurata questa mattina a Lisignago la "Residenza Sanitaria Assistenziale della Valle di Cembra". E' stata una vera e propria festa per tutta la comunità della valle che ha partecipato in gran numero affollando il tendone sotto il quale si sono tenuti i discorsi ufficiali e dove l'Arcivescovo Monsignor Luigi Bressan ha celebrato la S.Messa assieme ai parroci della zona. Era molto nutrita anche la presenza degli amministratori pubblici, a partire dai sindaci, assessori e consiglieri degli 11 comuni della valle, per comprendere poi i vertici della "Comunità della Valle di Cembra", con il presidente Aurelio Michelon e l'assessore Ivo Erler che hanno preso la parola. Per la Provincia autonoma di Trento è intervenuto l'assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi. Hanno partecipato alla cerimonia anche il vice presidente Alberto Pacher, l'assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi e l'assessore alla cultura Franco Panizza.-

"Va a merito del Comune di Lisignago e della Comunità - ha detto l'assessore Rossi - l'essersi assunti la responsabilità di decidere e superare i problemi burocratici che c'erano. La Provincia è presente sia con il finanziamento per l'opera che per la sua gestione. Oggi la sfida è quella di affrontare l'invecchiamento della popolazione con strutture residenziali ma anche sviluppando i servizi domiciliari. Sono certo che in Valle di Cembra possa partire da qui una filiera di servizi nelle case delle persone per aiutare quelle famiglie che devono gestire un parente non autosufficiente assicurando loro cura, assistenza e vicinanza".
Che fosse un momento molto sentito lo si capiva subito, guardando le centinaia di persone presenti assieparsi all'interno e all'esterno del pur capiente tendone che, montato nel piazzale antistante la residenza, ha ospitato la cerimonia. C'erano gli attuali sessanta ospiti della casa, che ha aperto i battenti dal giungo scorso, i loro parenti, gli amici e anche una rappresentanza importante della popolazione, del volontariato e dell'associazionismo locale.
Dopo la S. Messa, celebrata, come detto, dall'Arcivescovo Monsignor Luigi Bressan, i saluti ufficiali. La prima a prendere la parola è stata Cecilia Nicolini
Presidente della Spes, cooperativa capofila delle quattro ( le altre sono Risto3, Pulicoop e Le coste) che si occupano della gestione della struttura che, come è stato detto, era attesa da tempo. Il presidente della "Comunità della Valle di Cembra" Aurelio Michelon ha parlato di "grande giorno", ricordando il lungo e complesso iter amministrativo che ha portato alla realizzazione dell'opera. Il sindaco di Lisignago Maria Rita Cattani ha sottolineato quanto sia stato impegnativo il cammino per raggiungere questo risultato. Ha ricordato che già nei primi anni '90 furono i sindaci della valle a manifestare l'esigenza di dotare il territorio di una casa di riposo. Oggi che la struttura esiste c'è la volontà, ha evidenziato, di coltivare la relazione tra generazioni, di creare un legame forte tra gli ospiti della struttura e i paesi circostanti.
Ivo Erler, assessore della comunità di valle con competenza in materia di RSA, ha ricordato che l'ente è diventato proprietario dell'immobile nel 2011 e che nel gennaio di quest'anno è stata affidata la gestione alla cooperativa Spes. Dal mese di giugno la struttura è operativa e può ospitare fino a 74 persone. Dà lavoro attualmente a circa sessanta operatori. Nell'edificio sono presenti opere di artisti locali come Annalisa Filippi, Marco Arman e Egidio Petri. La giornata è stata rallegrata dalla musica suonata da una rappresentativa delle quattro bande della Valle di Cembra. Le "Donne Rurali" hanno curato il ricco rinfresco, gustato dopo il taglio del nastro. (lr)

Immagini a cura dell'Ufficio Stampa
In allegato il commento audio dell'assessore Rossi e del presidente Michelon

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