Martedì, 06 Marzo 2012 - 02:00 Comunicato 578

Medici, infermieri e volontari saranno giovedì 8 marzo in piazza Battisti a Trento
IN PIAZZA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE

Giovedì 8 marzo, in occasione della "Giornata mondiale del rene", il personale dell'Unità operativa di nefrologia e dialisi dell'ospedale Santa Chiara di Trento e i volontari dell'Associazione provinciale amici della nefrologia (APAN) e della Croce rossa italiana (CRI) saranno presenti, dalle ore 9 alle 14, in piazza Cesare Battisti, a Trento. Forniranno informazioni sulle patologie renali e sulla loro prevenzione ed effettueranno gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa e l'esame delle urine.-

In piazza Battisti verranno allestiti due centri mobili dove infermieri e medici dell'Apss, coadiuvati dai volontari delle associazioni effettueranno i controlli. Chi lo vorrà potrà portare le urine del mattino, in apposito contenitore sterile, per l'analisi finalizzata alla ricerca delle anomalie urinarie, quali proteinuria ed ematuria. Al termine dell'esame urine e della rilevazione dei valori pressori sarà data la risposta al paziente, e se si renderanno necessarie ulteriori indagini, sarà informato il medico di medicina generale.
Le malattie renali rappresentano oggi un rilevante problema di salute pubblica. Sono circa 5 milioni gli italiani che a causa di una ridotta funzionalità dei reni rischiano complicanze cardiovascolari, dialisi e trapianto, ma sono più del doppio, circa 13 milioni, i connazionali che soffrono di malattie renali a vari livelli di gravità.
Si stima che il 7-10 per cento della popolazione mondiale abbia un danno renale, ma spesso non ne sia a conoscenza, perché i reni sono organi che non mostrano i sintomi della malattia, finché non risultano irrimediabilmente danneggiati. In questi casi, il rischio di sviluppare un'insufficienza renale è elevato e lo è ancora di più quello di sviluppare, in concomitanza di un danno renale moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. Dal 2000 a oggi gli italiani che hanno subito un trapianto di rene sono passati da circa 9 mila a 17 mila (+78,9%), e i dializzati da 37 mila a 45 mila (+22%).
Per rallentare, arrestare o invertire la marcia verso l'insufficienza renale cronica, è importante sottoporsi regolarmente a esami molto semplici ed economici come i test delle urine e dei livelli di creatinina nel sangue e il monitoraggio dei valori pressori.
Per quanto riguarda la provincia di Trento, i dati al 31 dicembre 2011 evidenziano che sono in terapia dialitica 238 pazienti di cui 204 in dialisi extracorporea nei centri dialisi localizzati in tutti gli ospedali del Trentino e 34 in dialisi peritoneale, metodica che viene effettuata dai pazienti stessi al loro domicilio.
In questi anni un grosso impulso è stato dato proprio alla dialisi peritoneale che, essendo effettuata a livello domiciliare, permette a molti pazienti di eseguire il trattamento dialitico durante la notte, utilizzando un'apparecchiatura miniaturizzata, silenziosa e di facile uso. Numerosi sono stati i pazienti che hanno scelto questa metodica per poter svolgere le normali attività quotidiane (come ad esempio lavoro, studio, cura della famiglia) senza doverle interrompere per recarsi in ospedale per il trattamento dialitico. Di questa metodica ne hanno tratto beneficio anche diversi pazienti anziani già ospitati in casa di riposo, che evitano pertanto gli spostamenti Rsa-ospedale e possono essere trattati nel loro ambiente.
Il numero di pazienti dializzati a livello provinciale si è andato contraendo negli ultimi anni, grazie all'intensa attività di trapianto di rene effettuata a Verona e Innsbruck e soprattutto all'elevato numero di donazioni di organi effettuate all'ospedale Santa Chiara di Trento, segno questo di una non comune sensibilità alla donazione. A tal riguardo, dal 2007 al 2011 sono stati effettuati 70 interventi di trapianto di rene, che ha portato il numero complessivo di pazienti trentini con trapianto di rene funzionante a 266 persone. Il dato è ancor più significativo in quanto Trento risulta essere la sola provincia italiana in cui i portatori di trapianto sono in numero maggiore rispetto ai dializzati (266 vs 234). Questo importante dato si è potuto ottenere grazie al lavoro di numerose professionalità, quali neurochirurghi, rianimatori, nefrologi, chirurghi, coordinamento trapianti e tutto il personale infermieristico delle unità operative coinvolte che con attenzione svolge quotidianamente il proprio lavoro. Un successo che evidenzia, ancora una volta, la elevata professionalità di tutta la sanità trentina, e di cui ognuno deve andare fiero. -