Venerdì, 08 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 594

Medici, infermieri e volontari saranno giovedì 14 marzo in piazza Battisti a Trento dalle 8.30 alle 14
IN PIAZZA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE

Giovedì 14 marzo, in occasione della "Giornata mondiale del rene", il personale dell'Unità operativa di nefrologia dell'ospedale Santa Chiara di Trento e i volontari dell'Associazione provinciale amici della nefrologia (APAN) e della Croce rossa italiana (CRI) saranno presenti, dalle ore 8.30 alle 14, in piazza Cesare Battisti, a Trento. Forniranno informazioni educative sulle norme generali di prevenzione delle malattie renali ed effettueranno gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa e l'esame delle urine. La partecipazione dell'Azienda sanitaria alla "Giornata mondiale del rene" è stata oggi autorizzata dalla Giunta provinciale che ha approvato la relativa deliberazione di Ugo Rossi, assessore alla salute e politiche sociali.-

In piazza Battisti verranno allestiti due centri mobili dove infermieri e medici dell'Apss, coadiuvati dai volontari delle associazioni effettueranno i controlli. Chi lo vorrà potrà portare le urine del mattino, in apposito contenitore sterile, per l'analisi finalizzata alla ricerca delle anomalie urinarie, quali proteinuria ed ematuria. Al termine dell'esame urine e della rilevazione dei valori pressori sarà data la risposta al paziente, e se si renderanno necessarie ulteriori indagini, sarà informato il medico di medicina generale.
Le malattie renali rappresentano oggi un rilevante problema di salute pubblica. Sono circa 5 milioni gli italiani che a causa di una ridotta funzionalità dei reni rischiano complicanze cardiovascolari, dialisi e trapianto, ma sono più del doppio, circa 13 milioni, i connazionali che soffrono di malattie renali a vari livelli di gravità.
Si stima che il 7-10 per cento della popolazione mondiale abbia un danno renale, ma spesso non ne sia a conoscenza, perché i reni sono organi che non mostrano i sintomi della malattia, finché non risultano irrimediabilmente danneggiati. In questi casi, il rischio di sviluppare un'insufficienza renale è elevato e lo è ancora di più quello di sviluppare, in concomitanza di un danno renale moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. Dal 2000 a oggi gli italiani che hanno subito un trapianto di rene sono passati da circa 9 mila a 17 mila (+78,9%), e i dializzati da 37 mila a 45 mila (+22%).
Per rallentare, arrestare o invertire la marcia verso l'insufficienza renale cronica, è importante sottoporsi regolarmente a esami molto semplici ed economici come i test delle urine e dei livelli di creatinina nel sangue e il monitoraggio dei valori pressori.
Per quanto riguarda la provincia di Trento, rispetto al 2011 si è avuto un incremento di 11 pazienti: i dati al 31 dicembre 2012 evidenziano che sono in terapia dialitica 259 pazienti di cui 218 in dialisi extracorporea nei centri dialisi localizzati in tutti gli ospedali del Trentino e 41 in dialisi peritoneale, metodica che viene effettuata dai pazienti stessi al loro domicilio.
In questi anni un grosso impulso è stato dato proprio alla dialisi peritoneale che, essendo effettuata a livello domiciliare, permette a molti pazienti di eseguire il trattamento dialitico durante la notte, utilizzando un'apparecchiatura miniaturizzata, silenziosa e di facile uso. Numerosi sono stati i pazienti che hanno scelto questa metodica per poter svolgere le normali attività quotidiane (come ad esempio lavoro, studio, cura della famiglia) senza doverle interrompere per recarsi in ospedale per il trattamento dialitico. Di questa metodica ne hanno tratto beneficio anche diversi pazienti anziani già ospitati in casa di riposo, che evitano pertanto gli spostamenti Rsa-ospedale e possono essere trattati nel loro ambiente.
Nel corso del 2012 ben il 34% dei pazienti che hanno iniziato un trattamento dialitico ha optato per la dialisi peritoneale. In un contesto di risparmio economico, questa metodica permette di abbattere i costi rispetto alla dialisi in ospedale di circa il 40% (un paziente in dialisi ospedaliera costa fino a 50 mila euro all'anno, un paziente in dialisi peritoneale costa circa 30 mila euro all'anno), garantendo la stessa qualità di efficacia nel trattare la malattia renale.
Il numero di pazienti dializzati a livello provinciale si è andato contraendo negli ultimi anni (da oltre 300 alla fine del 2005 agli attuali 259), grazie all'intensa attività di trapianto di rene effettuata a Verona e Innsbruck e soprattutto all'elevato numero di donazioni di organi effettuate all'ospedale Santa Chiara di Trento, segno questo di una non comune sensibilità alla donazione. A tal riguardo, dal 2008 al 2012 sono stati effettuati 96 interventi di trapianto di rene, che ha portato il numero complessivo di pazienti trentini con trapianto di rene funzionante a 273 persone. Il dato è ancor più significativo in quanto Trento risulta essere la sola provincia italiana in cui i portatori di trapianto sono in numero maggiore rispetto ai dializzati (273 vs 259). Questo importante dato si è potuto ottenere grazie al lavoro di numerose professionalità, quali neurochirurghi, rianimatori, nefrologi, chirurghi, coordinamento trapianti e tutto il personale infermieristico delle unità operative coinvolte che con attenzione svolge quotidianamente il proprio lavoro. Un successo che evidenzia, ancora una volta, la elevata professionalità di tutta la sanità trentina, e di cui ognuno deve andare fiero. (cm)

In allegato file con i dati, dal 2001 al 2012, che riguardano
- popolazione in dialisi nella Provincia autonoma di Trento
- pazienti che iniziano trattamento dialitico nella Provincia autonoma di Trento
- pazienti con trapianto di rene nella Provincia autonoma di Trento -