Giovedì, 30 Luglio 2015 - 02:00 Comunicato 1912

Ieri, durante la giornata sulla difesa del melo si è parlato di scopazzi, carpocapsa e ticchiolatura
IN 150 A SPAGOLLE PER LE PORTE APERTE ALL'AZIENDA DE BELLAT

Si è svolta ieri in Valsugana la terza edizione della giornata di Porte aperte sul melo organizzata dalla Fondazione Mach. Circa 150 coltivatori si sono dati appuntamento nei frutteti dell'azienda De Bellat di Spagolle per l'aggiornamento sulle attività sperimentali di protezione in frutticoltura. I tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele si sono messi a disposizione per parlare di argomenti di stretta attualità come riduzione della deriva nella distribuzione degli agrofarmaci e lotta a scopazzi del melo, carpocapsa e ticchiolatura, affiancando la teoria a dimostrazioni pratiche.-

Gli sperimentatori della Fondazione Mach hanno accolto ieri mattina i coltivatori a Spagolle, negli spazi dell'azienda De Bellat; dopo la registrazione e il saluto iniziale, i circa 150 melicoltori sono stati divisi in gruppi per partecipare ai quattro focus della giornata tecnica: la distribuzione degli agrofarmaci e la lotta a scopazzi, carpocapsa e ticchiolatura.
Per quanto riguarda la distribuzione degli agrofarmaci sono state illustrate alcune soluzioni tecniche per ridurre le perdite fuori bersaglio, garantendo nel contempo l'efficacia biologica. In particolare si è parlato di trattamenti con ugelli antideriva a iniezione d'aria e dell'applicazione della miscela da un solo lato del filare. Questi accorgimenti sono molto importanti a ridosso delle aree sensibili, come zone residenziali, parchi e giardini e corsi d'acqua. Un'ulteriore misura di mitigazione è il ricorso a siepi o barriere artificiali poste tra il frutteto e la buffer zone.
I tecnici si sono poi soffermati sulla gestione e lo smaltimento delle acque reflue di lavaggio degli atomizzatori. Attualmente questa pratica è ammessa in campo ma, in seguito alle disposizioni del Piano di azione nazionale (Pan) si stanno studiando delle soluzioni per renderla attuabile anche all'interno del centro aziendale, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento puntiforme dei corsi d'acqua.
Gli scopazzi del melo sono una delle malattie più preoccupanti per la frutticoltura regionale. Se in alcuni distretti, come la val di Non e la valle dell'Adige, la situazione è stazionaria, in altre zone, come la Vallagarina e la Valsugana, si è assistito a una recrudescenza del fenomeno. Le attuali modalità di gestione della patologia mirano al contenimento attraverso interventi di contrasto ai vettori conosciuti (psille) e di estirpo delle piante sintomatiche. L'efficacia di tale approccio è soddisfacente solo se l'applicazione è sistematica.
Oltre a questo consolidato approccio "passivo", la Fondazione Mach, assieme al Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg e ai servizi di assistenza tecnica e alle organizzazioni dei produttori di Trento e Bolzano, sta lavorando per trovare altri potenziali vettori del fitoplasma, indagando anche i rapporti con i microorganismi simbionti dell'insetto vettore e con i microorganismi endofiti del melo.
Nell'ambito della carpocapsa a Spagolle ci si è soffermati sulla nuova tecnica di confusione sessuale basata su sistemi di distribuzione temporizzati e automatizzati, denominati "puffer". L'ente di San Michele all'Adige è stato il primo istituto in Europa ad occuparsi di questa innovativa modalità a base feromonale, che si contraddistingue per la semplicità di applicazione. L'obiettivo, a 25 anni dalle prime applicazioni pratiche della confusione sessuale, è quello di riuscire a coprire l'intera area melicola provinciale.
La giornata tecnica si è chiusa parlando di ticchiolatura. Dopo una disastrosa primavera nel 2013 e una difficile estate nel 2014, l'annata 2015 finora è stata meno problematica per quanto riguarda il fungo. La revisione a livello europeo delle sostanze attive impiegabili nella difesa sta riducendo il numero di prodotti fitosanitari tradizionali utilizzabili e imporrà nell'immediato futuro ulteriori limitazioni nel numero di applicazioni e nelle dosi utilizzabili. Anche per far fronte a questi nuovi scenari sono state illustrate alcune prove di efficacia e di strategia con fungicidi di recente introduzione (SDHI), con nuove formulazioni di rame e zolfo, nonché con altre soluzioni, come fosfiti e terpeni, che hanno indubbi vantaggi sulla qualità e salubrità delle produzioni.
Gli altri appuntamenti con le giornate tecniche sono il 5 agosto a Maso delle Part di Mezzolombardo e il 26 agosto a Maso Maiano di Cles. (lg)

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