Martedì, 02 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1397

IMPARARE DAL SUD DEL MONDO

Partecipato incontro con Jayati Ghosh, docente di economia all'Università di New Delhi, questa mattina al Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale. Mobilità sociale e disuguaglianze come elementi interconnessi: solo l'intervento sulle disuguaglianze globali, determinate troppo spesso dalle rigidità di accordi economici internazionali che limitano la sovranità dei paesi, può permettere di risolvere le disuguaglianze locali e garantire la mobilità sociale.-

L'economia globale è del tutto interdipendente e uno sguardo "altro" è fondamentale per conoscere noi stessi e le nostre economie: questa la premessa fatta da Mauro Cereghini nell'introdurre l'incontro con Jayati Ghosh, economista indiana che ha proposto una lettura della mobilità sociale arricchita delle molte esperienze - negative e positive - vissute nel cosiddetto "Sud del mondo".
La mobilità sociale è un elemento fondamentale per permettere la piena espressione del potenziale umano e per favorire la coesione sociale, ma negli ultimi trent'anni a livello globale si è vissuta invece una crescita delle disuguaglianze e una conseguente riduzione della mobilità. Le disuguaglianze non sono un costo necessario della crescita economica, come spesso si sente dire, anzi si può osservare come spesso la disincentivino. Per ridurre le disuguaglianze, e quindi consentire un'efficace mobilità sociale, si dovrebbero perseguire alcuni obiettivi legati a un welfare statale forte e capace di agire in favore dei propri cittadini. In particolare l'accesso a un'istruzione di qualità, anche secondaria e universitaria; il contrasto a settori non formalizzati nel mercato del lavoro; la creazione di programmi sociali importanti, su cui far convergere ampie parti del bilancio dello Stato; l'accesso al cibo universale; la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro; dei modelli di pianificazione urbanistica più consapevoli.
Tali azioni sono state messe in campo in diversi paesi dell'America latina, accanto a politiche di tassazione per grandi imprese e ad importanti rinegoziazioni delle royalties che le multinazionali impongono per lo sfruttamento delle risorse naturali. Molti gli esempi positivi illustrati dalla docente indiana, provenienti da Africa, America latina e Asia, tutti accomunati però dalla difficile convivenza con accordi internazionali che mirano più a tutelare capitale e profitto che a far crescere di pari passo economia e diritti.
Per migliorare la mobilità sociale in tutto il mondo è quindi necessario agire, ha concluso Jayati Ghosh, a livello internazionale: e questa è una responsabilità che spetta ad ogni paese e ad ogni cittadino europeo. -



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