Martedì, 28 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 496

A Trento un convegno sugli open data e sulle prospettive dell'apertura verso l'esterno delle banche dati pubbliche
IL TERRITORIO DIGITALE PASSA ATTRAVERSO UN'AMMINISTRAZIONE APERTA

Con la messa a disposizione – in modalità libera e riutilizzabile in tempo reale – di alcuni dati geografici, fino ieri accessibili solo dopo essersi autenticati sul web, la Provincia autonoma di Trento ha realizzato il primo esempio concreto in Italia di quello che gli esperti chiamano "open linked data". L'apertura del patrimonio informativo pubblico della Provincia autonoma di Trento è stata al centro di un workshop che si è tenuto presso l'Aula Magna della TSM, in via Giusti a Trento. "La scelta anticipatoria della Provincia autonoma di Trento – ha sottolineato Sergio Bettotti, Dirigente generale del Dipartimento Innovazione e ICT della Provincia – appare in linea con quanto di recente sta succedendo a livello nazionale, con l'approvazione dell'Agenda digitale per l'Italia di questi giorni".-

La Provincia autonoma di Trento è convinta che rendere disponibile e riusabile l'immenso patrimonio informativo pubblico rappresenta un volano non solo per costruire una nuova società, ma anche per dare impulso a una nuova imprenditorialità locale, e quindi ridare competitività all'intero sistema trentino. Non a caso, i temi scelti per questa prima apertura riguardano il territorio e l'ambiente, una risorsa importante per noi trentini e di notevole interesse per le aziende, che hanno da oggi la possibilità di riusarli e distribuirli creando nuove opportunità di business.
"Tra i sei assi evidenziati dal documento nazionale – precisa Sergio Bettotti - si ritrovano appunto anche gli open data, come elemento di snellimento burocratico e impulso allo sviluppo dell'economia digitale, che finalmente anche in Italia è diventata una priorità di governo. In Trentino abbiamo quindi intrapreso una scelta strategica che ritroviamo a livello nazionale, iniziando un percorso di apertura del patrimonio informativo pubblico che, con la messa a disposizione di questi dati territoriali, mira a trasformare la nostra Provincia in una pubblica amministrazione aperta e a fare del Trentino un vero laboratorio digitale. Consapevoli che questo è un punto di partenza per la nostra provincia, e non certo un punto di arrivo".
L'incontro è stata l'occasione per illustrare a enti pubblici, imprese e centri di ricerca l'iniziativa provinciale, inquadrata nell'attività della Segreteria del Sistema Informativo Ambiente e Territorio e nel progetto per la realizzazione di un Geo-catalogo semantico, coordinato dall'Agenzia per l'Innovazione di Informatica Trentina.
Ma affinché questo processo funzioni, e la messa a disposizione del patrimonio informativo pubblico contribuisca non solo ad aumentare la trasparenza e l'efficienza di una pubblica amministrazione, ma anche a creare impulso all'innovazione e alla competitività del territorio, non basta lavorare solo sugli aspetti tecnologici. E' stato invece fondamentale adottare un approccio culturale nuovo per gestire questo cambiamento, e ragionare sul modo giusto di rendere disponibili le informazioni pubbliche: specificare i significati dei dati, presentare le relazioni tra loro, chiarire i requisiti che li contraddistinguono, renderli facilmente reperibili e integrabili in quanto conformi agli standard di riferimento. Solo così l'uso di tali informazioni, e la scelta della Provincia di renderle di pubblico dominio, risulta efficace e costruttiva. E solo così si è potuto dare voce in Trentino alla strategia per l'innovazione adottata dalla Provincia e rispondere a quanto suggerito dalla manovra economica-finanziaria del 2012, che già aveva riconosciuto nella messa a disposizione del patrimonio informativo pubblico un tassello fondamentale per ridare competitività al nostro territorio.
Come primo ambito di diffusione di dati pubblici la Provincia ha infatti scelto alcuni tematismi del Sistema Informativo Ambiente e Territorio - SIAT, fondamentali per una corretta gestione del nostro territorio. Si tratta di 161 voci, il 40% circa sul totale gestito in questo settore, che vanno dal piano urbanistico provinciale al piano di utilizzazione delle acque pubbliche (PGUAP), dall'idrografia alle valanghe. Questo perché la segreteria SIAT, istituita presso il Dipartimento provinciale per l'innovazione, si connota già oggi per aver adottato un'organizzazione trasversale di coordinamento e di definizione di regole e strategie in ambito territoriale, che ha consentito di affrontare questo importante passaggio. L'approccio sistemico adottato dalla segreteria SIAT, e sostenuto dal Dipartimento anche in altri domini, ha consentito la maturazione di una notevole esperienza nel trattamento di dati e informazioni territoriali da condividere ed uniformare a partire da un panorama variegato e differenziato come modalità di raccolta, trattamento e uso, nel rispetto delle singole competenze degli attori coinvolti.
Grazie a questa iniziativa gli interessati potrannno collegarsi al sito dedicato – www.territorio.provincia.tn.it – e sotto la voce SIAT - "Ricerca nel geo-catalogo" accedere in maniera diretta a questa parte del patrimonio informativo della Provincia, consultarlo e scaricare le informazioni ricercate, da usare poi liberamente.
Il Geo-catalogo semantico, nato come progetto innovativo che vede la collaborazione di aziende, centri di ricerca e pubblica amministrazione, rappresenta lo strumento che classifica, descrive e consente di ricercare informazioni relative a geo-dati e geo-servizi.
A coordinare l'incontro è stato Roberto Bona, Dirigente della Direzione Innovazione di Informatica Trentina, che ha ricordato l'importanza del ruolo dell'innovazione quale strumento che permette di accelerare e anticipare i processi di cambiamento della pubblica amministrazione.
"I dati aperti – ha infatti spiegato Isabella Bressan, che ricopre l'Incarico Speciale in materia di Innovazione presso la Direzione generale della Provincia autonoma di Trento – hanno trovato ampio spazio nella manovra finanziaria della Provincia e sono considerati strategici per stimolare l'innovazione e di conseguenza la competitività nel nostro territorio. Una scelta in linea con la strategia Europa 2020, che parla di crescita intelligente, crescita sostenibile e crescita inclusiva come perni per rilanciare l'economia dell'Europa. E quando l'Europa parla di crescita intelligente – ha aggiunto la Bressan - si riferisce alla crescita di conoscenza, quindi anche di informazioni e dati che devono essere aperti, disponibili, trattati secondo standard condivisi e riusabili".
Inoltre, è stato dato spazio anche a un primo esempio concreto di riuso di tali dati per lo sviluppo di nuovi business economici. L'iniziativa si chiama SpazioDati (www.spaziodati.eu) ed è promossa da un gruppo di imprenditori toscani che hanno scelto "il Trentino perché territorio all'avanguardia nel contesto italiano sul tema degli open data", come ha sottolineato Michele Barbera, di SpazioDati. "Noi funzioniamo come autostrada degli open data – ha spiegato Barbera – che stanno aumentando e crescendo nel mondo ma che oggi sono ancora sparsi in luoghi diversi, strutturati con modelli e standard differenti. La nostra idea è quella di aggregare tali dati, pulirli e redistribuirli in una forma facilmente usabile per produrre nuove applicazioni. Noi ci proponiamo, in sintesi, come facilitatori di innovazione fatta da altri". -