Venerdì, 01 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1533

IL TEATRO DEI GIOVANI "NUOVI TRENTINI"

Domani sera a Trento doppio spettacolo dedicato alle seconde generazioni dei migranti.

Un doppio spettacolo teatrale promosso dal Cinformi per riflettere insieme sul tema dei giovani di origine immigrata di seconda generazione, i "nuovi italiani". L'appuntamento, intitolato "Teatro dell'incontro", è in programma domani, sabato 2 giugno, alle ore 20.45 al Teatro San Marco di via San Bernardino a Trento (ingresso libero). Sul palco i protagonisti saranno immigrati di seconda generazione in senso stretto fianco a fianco con altri nati all'estero e arrivati da qualche anno o addirittura da pochi mesi in Italia, fra i quali due ragazzi africani richiedenti asilo politico. Verranno proposti due spettacoli teatrali intitolati "Migrantes. L'immigrazione con gli occhi della seconda generazione" e "Ius Soli. Ho paura di lasciare solo impronte".-

Il primo spettacolo è frutto della seconda edizione del laboratorio interculturale condotto dall'esperto di teatro identitario adolescenziale Michele Torresani dell'Equipe Teatro della Cooperativa Sociale Progetto 92. All'esperienza ha preso parte una ventina di ragazzi tra i 14 e i 20 anni provenienti da 16 nazioni diverse e da 4 dei 5 continenti. L'allestimento teatrale inserisce, in una trama di immedesimazione empatica con i problemi vissuti dalla prima generazione di immigrati, il frutto delle improvvisazioni proiettive emerse dal laboratorio. L'obiettivo è fornire una modalità artistica di rielaborazione delle conflittualità intergenerazionali e di quelle legate alla pluralità dei riferimenti culturali tra il mondo familiare e quello territoriale in cui i giovani di seconda generazione stanno crescendo.
L'altro spettacolo "Ius Soli. Ho paura di lasciare solo impronte" è il frutto di un intenso lavoro di ricerca dei giovani nuovi italiani. I ragazzi, partendo da alcuni intensi vissuti personali di migrazione pubblicati sul magazine "Cinformi news", sono arrivati ad elaborare un testo drammaturgico costituito da piccoli racconti, immagini e sensazioni. Una traccia in grado di definire efficacemente l'esperienza personale di ciascuno nell'essere un immigrato in una cultura straniera.
"Questa proposta teatrale – afferma l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Beltrami Giovanazzi – prevista fra le azioni del Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale affronta un tema cruciale dell'immigrazione: quello delle seconde generazioni di immigrati, la vera "sfida" presente e futura in un percorso di raggiungimento di armonia e piena coesione sociale fra trentini e nuovi trentini ma più in generale, in Italia, fra i cosiddetti "autoctoni" e i migranti. I "figli dell'immigrazione" rappresentano quindi una preziosa risorsa, un "ponte" fra culture che dobbiamo rafforzare e valorizzare. Di qui l'importanza di ogni contributo al dibattito su questo argomento, compreso il teatro che rappresenta un efficace strumento per far riflettere, capire e superare ogni barriera e pregiudizio." -