Mercoledì, 26 Febbraio 2014 - 02:00 Comunicato 429

"Aumentare le competenze linguistiche della popolazione trentina è un obiettivo strategico"
IL PRESIDENTE ROSSI AL LICEO LINGUISTICO DI TRENTO

945 studenti, 41 classi, 108 docenti e 30 dipendenti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario: è il Liceo linguistico intitolato alla martire del nazismo Sophie Magdalena Scholl, che ha aperto i battenti nel settembre del 2012. Ieri pomeriggio il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, accompagnato dalla dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario, si è incontrato con il dirigente scolastico Mario Turri e con il collegio docenti. Al presidente Rossi è stato presentato il Liceo linguistico di Trento, una realtà complessa, nata dalle esperienze portate avanti dal Liceo scientifico Leonardo Da Vinci e dall'Istituto Rosmini e articolata soprattutto nell'offerta formativa delle lingue. Fra le richieste avanzate dal corpo docenti, quella di supportare maggiormente la mobilità studentesca verso l'estero e la necessità di strutturare maggiormente l'esperienza dei Clil, ovvero le innovative proposte di immersione linguistica.-

"Lo studio delle lingue - ha commentato il presidente Ugo Rossi - è una delle leve che vogliamo utilizzare per migliorare il nostro sistema scolastico, dobbiamo aumentare le competenze linguistiche della popolazione trentina, è un obiettivo strategico di questa amministrazione. In questo Liceo ci sono metodi sperimentali che possono essere utili all'intero sistema scolastico trentino, inoltre ci sono peculiarità che vanno messe in evidenza: si tratta di una scuola nata per essere particolare e questa differenza deve essere resa visibile anche all'esterno", ha concluso il presidente, invitando il dirigente scolastico a strutturare una proposta formativa che dia conto delle potenzialità e della complessità del neonato Liceo linguistico.
"Siamo innovativi nel settore della formazione linguistica - ha spiegato a sua volta il dirigente Mario Turri -, abbiamo degli ottimi docenti di madre lingua che operano all'interno del Liceo sui quali bisognerebbe investire e possiamo offrire ai nostri studenti una materia insegnata in lingua straniera nel biennio e due materie nel triennio, in tedesco o in inglese. Inoltre su 41 classi, ben 26 trascorrono almeno una settimana di formazione all'estero: è evidente che i percorsi linguistici così strutturati hanno bisogno di una maggiore assistenza che esula dall'approccio formativo standard. Soprattutto - ha concluso Turri - vogliamo potenziare la mobilità studentesca individuale e collettiva, nonché la stessa mobilità europea dei docenti".
Il presidente Rossi, nel concludere la sua visita agli spazi del Liceo, ha assicurato che è in corso una ricognizione della situazione formativa trentina, a partire proprio dall'innovativo approccio dei Clil (Content and Language Integrated Learning), al fine di fissare un modello minimo e quindi dei livelli personalizzati per ogni istituto trentino, attraverso anche l'intensificazione dei rapporti con le strutture che si occupano di risorse europee.

Riprese, immagini e interviste (al presidente Rossi e al dirigente Turri) a cura dell'Ufficio stampa -