Sabato, 08 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1702

L'intervento oggi, a Malè: "L'importanza di realtà che sono patrimonio collettivo più che patrimonio pubblico"
IL PRESIDENTE PACHER AL CONVEGNO SUL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

"E' una prudentissima parola di speranza, a fronte di una vicenda che si trascina da anni, quella che porto a questo momento di confronto sul presente, e ancor più sul futuro, del Parco dello Stelvio, qui giustamente indicato come Parco per l'Europa. Una speranza che si accompagna al rinnovato impegno per aumentare la pressione su Roma: stiamo lavorando per organizzare un incontro, in sede ministeriale, con il presidente Durnwalder e gli amministratori della Lombardia e abbiamo già rinnovato l'invito al nuovo ministro dell'ambiente, Andrea Orlando, per un incontro qui, in ambito regionale. Così come i due temi più importanti sul fronte ambientale - orso e Parco dello Stelvio, appunto - sono stati prospettati al presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante la sua visita a Trento in occasione del Festival dell'economia". Così Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, al convegno informativo sul Parco Nazionale dello Stelvio, organizzata quest'oggi a Malè, presso la sede della Comunità, dalle associazioni ambientaliste, a partire da Italia Nostra.-

Nel suo intervento Pacher ha ricordato come in questi anni la Provincia abbia "ripetutamente sollecitato i diversi governi a rimettere in moto con un minimo di plausibilità una situazione che oggi sembra segnata da una sorta di andamento inerziale. Paradossalmente proprio l'operare della Provincia, con i ripetuti decreti di urgenza del presidente così come sulla messa in sicurezza dei lavoratori stagionali grazie alle procedure provinciali, sembra rendere meno acuto il problema a Roma. Dire che oggi il Parco Nazionale dello Stelvio, in sede romana, non sia una priorità è un eufemismo. E questo a fronte di due realtà provinciali, Trento e Bolzano, dove proprio sul fronte ambientale registriamo buone gestioni e positive dinamiche, con una comunità che chiede nuove forme di tutela del territorio. Penso ai progetti sui parchi fluviali del Noce e del Sarca, alle reti di riserva, alle Dolomiti Unesco. C'è uno scarto evidente tra la realtà specifica del Parco dello Stelvio e la grande effervescenza del territorio dove il paradigma sta cambiando: ora sono i sindaci e le Comunità ad essere protagonisti. Per questo è decisivo che sulla questione dello Stelvio si riparta con un ragionamento equilibrato, senza strappi e puntando ad una gestione diversa e più dinamica. Certo, per far questo è decisivo che uno degli attori - il Ministero - torni a dialogare con Trento, Bolzano e la Lombardia. Sapendo, perché questa è la mia convinzione, che realtà di questo tipo funzionano bene quanto più sono patrimonio collettivo, più che patrimonio pubblico".
Il convegno di oggi, voluto da Italia Nostra insieme a Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness, SAT, WWF e Federparchi, è stato moderato da Ettore Sartori, consigliere della sezione trentina di Italia Nostra ed ex-direttore del Parco naturale "Paneveggio – Pale di San Martino". Oltre al presidente Pacher vi hanno preso parte Alessio Migazzi, presidente della Comunità di valle della Val di Sole; Wolfgang Platter, direttore del Parco nazionale dello Stelvio; Oscar del Barba, presidente di CIPRA Italia; Claudio Bassetti e Sandro Magnoni, presidente e consigliere della Società degli Alpinisti Tridentini - SAT; Patrizia Rossi, direttrice Parco Nazionale Alpi Marittime e Antonello Zulberti, consigliere di Federparchi.

Immagini a cura dell'ufficio stampa -