Domenica, 31 Maggio 2015 - 02:00 Comunicato 1311

Per il ciclo "Alla frontiera" incontro con Helga Nowotny
IL MONDO DELLA RICERCA FRA MOBILITA' E INCERTEZZA

In quale modo la mobilità sociale ma soprattutto quella geografica si intreccia con il merito e il talento del singolo nel mondo della ricerca? E' questo l'interrogativo che ha fatto da sfondo all'incontro "Talento e incertezza nel mondo della ricerca" proposto sabato pomeriggio dal Festival dell'Economia nell'Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza. Protagonista, introdotta da Armando Massarenti Responsabile del supplemento culturale de "Il Sole 24 Ore Domenica", Helga Nowotny professore emerito di Studi sociali della scienza presso ETH Zurigo e membro fondatore del Consiglio Europeo della Ricerca. Sullo sfondo anche quel senso dell'incertezza che caratterizza la mobilità nel mondo accademico,-

Helga Nowotny ha posto l'attenzione sull'importanza della mobilità intesa sia nella sua accezione sociale sia in quella di carattere geografico che caratterizza in forme diverse un sistema accademico sempre più interconnesso a livello globale. La mobilità delle carriere scientifiche mostra un quadro in cui molti possiedono un grande talento ma non tutti riescono a concretizzarlo in un percorso accademico soddisfacente e gratificante.
Il talento e il merito devono essere riconosciuti in un contesto in cui si viene scelti in un mondo della ricerca che in quanto tale, non sapendo mai i risultati prima di iniziare la ricerca stessa, è intrinsecamente incerta. "Un'incertezza – ha spiegato la Nowonty che fra breve pubblicherà il suo nuovo libro "Le astuzie dell'incertezza" – di cui non bisogna avere paura e che si deve saper controllare con le giuste strategie per muoversi in un contesto accademico molto competitivo e riuscire ad emergere, a vincere". Per scegliere le persone e le idee migliori secondo la Nowotny oggi è necessario quindi individuare sempre più regole giuste e una forte trasparenza nel mondo accademico.
La sua esperienza nel Consiglio europeo della ricerca, di cui è stata anche vicepresidente del CER dal 2007 al 2010 e presidente dello stesso Consiglio dal 2010 al 2013, e i numerosi studi sulla mobilità nel mondo accademico hanno messo in evidenza l'importanza di due fattori. Il primo riguarda l'età in cui si inizia il proprio percorso accademico, con i giovani che hanno maggiori vantaggi mentre il secondo concerne il luogo in cui si vive e ci si trovare a studiare ed operare. Da questa prospettiva il concetto di mobilità diventa una grande occasione per molti di confrontarsi con altre realtà e provare nuove carriere cercando e spesso trovando visibilità per il proprio talento.
Se a livello internazionale ad attrarre maggiormente i giovani da ogni parte del mondo sono sempre gli Stati Uniti Helga Nowotny ha posto l'attenzione anche sulla situazione italiana di cui ha sottolineato un paradosso, l'ennesimo purtroppo, del nostro Paese: "Da una parte l'Italia ha un sistema educativo eccellente come dimostrano i dati sulle persone che cercano sbocchi accademici all'estero ma dall'altra non riesce ad attrarre giovani studiosi e ricercatori , se non in minima parte, da altre nazioni e nello stesso tempo fa fatica a trattenere le sue menti migliori". Anche per questo sono necessarie riforme importanti e più attenzione alla ricerca che merita, senza dubbio, anche un maggiore supporto economico per valorizzare le eccellenze del nostro Paese.
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