Questo caso è stato scelto perché erano disponibili parecchi dati derivanti da interviste e indagini fatte sia prima che durante che dopo, la visita del 1991.
Non si trattava però di un'indagine facile basti pensare che solo alcune donne potevano essere influenzate dalle parole del Papa nel senso che questo dipendeva anche dal tipo – o dall'assenza – del metodo anticoncezionale utilizzato. Quelle che prendevano la pillola – ad esempio - non avrebbero potuto procreare anche se influenzate dai dettami papali.
"Un altro dato interessante è quello che ci dice che l'impennata di nascite non riguarda solo l'anno successivo alla visita ma c'è stata – ha spiegato Rasul, introdotto da Luca Rigoni, volto noto del TG5, ora al TgCom – una sorta di onda lunga che è arrivata addirittura fino al 1996".
Lo studio poi cerca di esaminare le caratteristiche di questi bambini nati "post- Papa".
"Le conclusioni a cui siamo giunti – ha aggiunto lo studioso – sono che il leader ha un forte impatto sul comportamento, in questo caso, riproduttivo. Chiaramente non sono solo strettamente le parole del Pontefice ad influenzare, ma la sommatoria dei messaggi – da parte dei media e di altri membri della chiesa – da esse generate. Un'altra cosa che abbiamo capito è che i dettami di Giovanni Paolo II hanno influenzato solo la tempistica delle nascite e alcune caratteristiche nell'infanzia, non la fertilità totale".
Infine i due studiosi hanno cercato di capire se le donne intervistate dopo l'arrivo del Papa avevano maggiore probabilità di dire che non usavano anticoncezionali e/o non intendevano utilizzarli in futuro, rispetto alle donne intervistate prima dell'arrivo del Pontefice: "Anche qui le parole del Papa sull'importanza di avere una prole numerosa hanno influenzato – almeno secondo quanto autodichiarato dalle intervistate – un cambiamento nell'utilizzo degli anticoncezionali".
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