
Già a partire dalla mattinata alcune decine dei 12mila appassionati attesi hanno conquistato le prime posizioni - all’altezza dell’intersezione della rotatoria Mach con via dei viticoltori - con l’obiettivo di raggiungere il Pit1 per (ri)vedere il Blasco dal vivo dopo un’attesa lunga due anni. “Il concerto di Trento è un appuntamento irrinunciabile. Rappresenta la ripartenza” osserva una fan.
“Olé olé olé, Vasco Vascooo!” è il coro che i fan ripetono a più riprese nel corso delle ore nell’area presidiata dalle forze dell’ordine. A giudicare dagli accenti, all’Arena di Trento sono rappresentate tutte le regioni italiane: dalla Sardegna alla Calabria, dalla Lombardia alle Marche. Le persone che hanno raggiunto appositamente il Trentino per l’evento di apertura del tour post-Covid di Vasco sfoggiano gli elementi distintivi dei veri fan: bandiere e striscioni, magliette e reggiseni su cui sono riportati i versi dalle canzoni più note. Qualcuno quelle parole se le è tatuate sulla pelle: “Vivere per amare, vivere per sognare, vivere per rischiare e vivere per diventare” si legge sul fianco di una ragazza, mentre “Qui non arrivano gli angeli” è la frase scelta da un uomo: “La calligrafia è del Blasco in persona eh” precisa l’interessato. Il più fotografato in assoluto è Guido Piazza: cappellino, pizzetto e una decisa somiglianza al rocker.
A Trento per Vasco sono arrivati tutti: genitori con figli adolescenti, coppie di fidanzati e gruppi di amici. E anche qualche “solitario”. Qualcuno qui festeggia anche il compleanno. Gli aderenti al fan club sono una grande famiglia e il ritorno agli eventi live è un appuntamento al quale nessuno ha voluto rinunciare. Tra un selfie e una cantata, l’attesa passa veloce. E le persone approvano l’organizzazione.
I trentini ovviamente non mancano: “Il Trentino merita di diventare una terra che può ospitare grandi eventi. E una partenza con il nostro mito è un vero sogno” commenta una fan arrivata da Rovereto.