Domenica, 05 Giugno 2016 - 10:05 Comunicato 1221

I distretti industriali: una realtà fondamentale per affrontare le sfide dell’economia italiana del terzo millennio

I numeri relativi all’ultima indagine dell’Istat, targata 2011, sulla realtà dei distretti industriali in Italia parlano chiaro. I distretti industriali sono 141, con un totale di 4.887.527 addetti in 2.121 comuni, con i dati dell’export che parlano di 98, 5 miliardi , per un 25% del totale dell’export italiano. Alla definizione di distretto industriale che fa riferimento ad un agglomerato di imprese specializzate in una determinata produzione va aggiunta l’importanza in questo contesto del capitale sociale ed umano, ossia dell’insieme di conoscenze e competenze del territorio. Da qui l’importanza anche nella realtà di oggi di ripartire dai luoghi, dalla loro coscienza e dalla loro memoria per dare nuova linfa ai distretti. Ha preso le mosse da queste cifre l’incontro sul tema “Il futuro dei distretti industriali” coordinato da Luca Paolazzi , Direttore del Centro Studi Confindustria, con gli interventi di Stefano Barrese Responsabile Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL, Claudio De Vincenti ,Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Editore Alessandro Laterza e di Daniele Marini docente di Sociologia all’Università di Padova.

Il sottosegretario Claudio De Vincenti ha disegnato un quadro estremamente positivo della realtà attuale dei distretti industriali guardando agli anni fra il 2008 e il 2014: “I distretti hanno saputo risollevarsi dalla crisi di inizio millennio facendo registrare una ripresa sul fronte della produttività, dell’occupazione ma anche nella politica dei marchi , nell’esportazione dei propri prodotti e nella capacità di attrrarre multinazionali stranieri”. Una realtà dinamica dunque e capace di affrontare e in molti casi vincere le difficili sfide del nostro presente: “I distretti industriali – ha sottolineato ancora De Vincenti – hanno trovato la forza di superare due shock come quelli legati all’introduzione dell’euro  e della globalizzazione  e da parte del governo c’è un forte impegno nel supportare questa realtà”. Un ottimismo che si è respirato anche nelle parole di Stefano Barrese pronto ad individuare in alcuni punti precisi la forza dei distretti: “Il primo riguarda la capacità di innovazione, seguita dalla qualità altissima dei prodotti (con la loro certificazione) a questi vanno aggiunti i brevetti e la capacità di conquistare i mercati internazionali guardando all’estero anche nei momenti più difficili”. Ma l’elemento chiave per Barrese è il fattore umano che unisce l’impegno dell’imprenditore con quello di chi lavora nei vari livelli dell’azienda ma anche alla realtà dei fornitori. Quel fattore umano sottolineato anche da Susanna Camusso Segretario generale della CGIL che ha evidenziato l’importanza dell’istruzione e degli investimenti su di essa sempre più urgenti nella prospettiva di una sempre maggiore e migliore preparazione dei giovani per favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro con le adeguate competenze. Alessandro Laterza ha posto l’accento sul quadro generale dell’economia italiana: “Non possiamo – ha detto l’editore – dimenticare che i distretti industriali fanno parte di un sistema economico che ha subito le pesanti ripercussioni di una crisi ancora in atto. Da qui la necessità di una politica industriale con una visione nazionale, di una concertazione che pur tenendo conto delle specificità locali abbia una visione complessiva, l’unica in grado di affrontare e vincere le sfide della globalizzazione” .

Web: http://2016.festivaleconomia.eu/

Twitter: @economicsfest

Facebook: https://www.facebook.com/festivaleconomiatrento



Immagini